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NAPLES, ITALY - FEBRUARY 21: Salvatore Aronica of Napoli controls the ball under pressure from Daniel Sturridge of Chelsea during the UEFA Champions League round of 16 first leg match between SSC Napoli and Chelsea FC at Stadio San Paolo on February 21, 2012 in Naples, Italy. (Photo by Mike Hewitt/Getty Images)
Non ci giriamo troppo intorno. Al Friuli il Napoli l'ha scampata bella e per come s'era messa la gara è un caso che la squadra abbia conquistato l'intera posta in palio (anche se ha affrontato un avversario tutto sommato modesto). Non è la prima volta che in casa azzurra un retropassaggio "horror" - ma questo, beninteso, è un eufemismo - getta tutto alle ortiche. Rrahmani ha sbagliato di grosso, e forse non è il caso di infierire. Cerchiamo solo di ricostruire l'episodio per meglio valutare la (non) giocata del kosovaro: Amir, forse, non ha calcolato la distanza tra sé e il portiere, ma non solo: non ha considerato che il centravanti dell'Udinese, Kevin Lasagna è insieme all'azzurro Manolas il giocatore più veloce di tutta la massima serie. Insomma, l'ex Carpi non era proprio l'avversario giusto per concedersi certe licenze...
Torniamo al passato. Non tutti ricordano che il Napoli ha già pagato dazio a causa di "quel maledetto retropassaggio". Nell'era De Laurentiis è successo due volte. La prima è in Serie C quando il centrale Romito beffò Iezzo al Menti di Castellammare. Era il 19 febbraio del 2006. Lo stadio era una bolgia e i due azzurri evidentemente non riuscirono a comunicare come avrebbero dovuto. In quella circostanza la partita terminò con un clamoroso 3-1 per i padroni di casa; un pomeriggio davvero indimenticabile per le Vespe. E come dire il contrario; lo Stabia che batte il Napoli è la riproposizione in salsa calcistica del celeberrimo aneddoto di Davide contro Golia. Ma non è tutto. Il 4 novembre del 2012, il Napoli di Mazzarri si fa riacciuffare dal Torino allo scadere a causa di uno strafalcione di Sasà Aronica. Gli azzurri stavano portando a casa il match grazie a un gol del solito Cavani. Poi, all'improvviso, il buio. Aronica lancia Sansone verso la sua stessa porta! Per l'attaccante granata depositare in gol è un gioco da ragazzi.
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