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Riportiamo, di seguito, le tre ragioni per le quali - a nostro avviso - sarà necessario investire in questa sessione di mercato, per rafforzare una squadra che, invece, sembra perfetta. Lo dicono i numeri, lo testimonia il cammino in questo girone di ritorno... praticamente perfetto. Ma occhio all'ostacolo, che è dietro l'angolo. Adiamo nello specifico!
1) Perché questo campionato è stato sì esaltante, però dobbiamo tenere a mente che tale giustificata ebbrezza non è solo degli azzurri. Un po' tutte le squadre di vertice hanno superato le loro precedenti versioni (il Napoli, per un lungo tratto della stagione ha addirittura rincorso sé stesso, ndr). Insomma, la Serie A versione 2016-2017 non può far testo perché il livello della competizione si è livellato verso il basso.
Quindi, è necessario farsi trovare pronti sul mercato perché non si può far affidamento sul mancato rafforzamento delle altre. Se il livello della competizione si alza e il Napoli resta invece, lo stesso, è ben possibile che la squadra di Sarri possa incorrere in difficoltà inaspettate.
2) Dobbiamo dire le cose come stanno: Mertens centravanti ha sparigliato le carte. Nessuno riesce a prendere questa scheggia impazzita che imperversa dalla trequarti di campo in su. Mertens, a suon di dribbling e piroette, è imprendibile... e ha sorpreso un po' tutti i tecnici. Siamo certi che il prossimo anno le rivali non trovino il modo per arginare questo tsunami azzurro?
3) Ci sono delle chiare esigenze di mercato che vanno assolutamente considerate. Il Napoli, uscendo "relativamente" presto dalla Champions League, ha potuto concentrarsi sul campionato per gran parte del girone di ritorno. E' possibile ritenere che il doppio impegno, alla lunga, avrebbe acceso i riflettori sulle lacune organiche della rosa. Gli esterni di difesa possono e devono essere rafforzati. Maggio è ormai al capolinea (è comunque opportuno rendere omaggio a questo leader silenzioso), e d'altra parte, Hysaj non si è confermato ad altissimi livelli. Ghoulam deve restare: è imprescindibile in fase di costruzione del gioco (più distratto in difesa).
Capitolo Mertens: il belga è una prima punta autentica. "Forward in the soul".
Lo è nelle movenze, nei numeri, nella sua capacità di catalizzare il peso della manovra offensiva (un po' come faceva Higuain l'anno scorso). Insigne, d'altra parte, sgravato dal peso di una estenuante concorrenza, sembra rinato.
E' altrettanto vero, però, che ora come ora, Lorenzo non ha un degno sostituto sull'out di sinistra. Vale lo stesso discorso per Callejon, autentico stakanovista. Adesso la palla passa a Giuntoli: basta davvero poco per tirare a lucido questa squadra che, al netto del terzo posto, merita solo encomi. REDAZIONE - .
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