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(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
A pochi giorni dalla sfida tra Napoli e Atalanta, è intervenuto a 1 Football ClubPaolo Bargiggia. Il giornalista, durante l'intervista, ha espresso le sue idee sull'eliminazione dell'Italia dal Mondiale, sul come migliorare il calcio italiano e, inoltre, ha anche parlato della situazione attuale degli azzurri di Spalletti.
Di seguito le dichiarazioni di Paolo Bargiggia a1 Football Club:
"Italia? Non mi sento di essere troppo critico sul fatto che giochino domani, sarà un fatto di correttezza e rapporti. Gravina ha buoni rapporti con Ceferin ed anche con Infantino, sarà questione anche di "real politique". C'è una difficoltà in Italia a fare delle riforme che non passano solo dalla volontà del presidente ma anche dagli sbarramenti che fa la Lega Serie A per interessi e questioni di potere. Capisco se ci fosse gestione dei calciatori di club, per esempio. Ma qui capiamo com'è difficile portare avanti l'Italia. Gravina aveva chiesto di posticipare l'ultima giornata di campionato e la Lega ha risposto no".
"Se la Lega avesse acconsentito, Mancini avrebbe avuto i giocatori qualche giorno in più e si sarebbe reso conto delle condizioni di alcuni giocatori. Mi viene da pensare ai vari Insigne, Belotti o Zaniolo. Così è difficile lavorare per la Nazionale. Ci vanno di mezzo milioni di tifosi. Se vogliamo fare una classifica sono i club, che per loro la nazionale è uno strumento di gestione politica e del potere. Non facciamo finta di sapere che Lotito, dopo essere stato con la testa sott'acqua è tornato ad alzarla, ha portato le dimissioni di Dal Pino, ha fatto eleggere un presidente di suo gradimento, contro Juve, Milan ed Inter. Questo è un segnale mandato a Gravina. Dentro questa battaglia, sull'indice di liquidità, che il presidente federale vuole inserire, la Nazionale ci rimette".
"Non mi risulta. Questo è uno scenario suggestivo che va contro a diverse volontà. Gravina vuole continuare con Mancini, cercando di agevolarne un rinnovamento della Nazionale, così come Mancini fece da Ventura. Credo che la sua esigenza sia quella di fare un'altra rivoluzione. Nulla di ufficiale, aspettiamo domani. Per Sarri c'è il problema del contratto con la Lazio. Credo che Maurizio dovrebbe fare una trattativa per liberarsi con Lotito. Questa è una bella suggestione, ma non penso sia possibile. Mancini è un allenatore che potrebbe andare bene. Non si possono mettere al rogo persone che hanno vinto un Europeo qualche mese fa. Mi sono letto il piano di rilancio che è rimasto sulla carta di Gravina ed è buono. Adesso ci vorrebbe la possibilità di poterlo attuare. Non è facile ma penso che sia stato condizionato anche dalla pandemia".
"Mi aspetto che se Mancini resterà, come mi aspetto, che cerchi di ottenere per la Nazionale una maggior organizzazione dentro il club Italia con più uomini che lo possano proteggere. Vero che sarebbe auspicabile costituire un comitato tecnico che possa sempre sostenere Mancini, con addetti ai lavori di riferimento. Ora si confronta solo con Oriali, che è un manager. Penso che possano esserci i 4/5 ds dei club che stanno in alto in Italia e che possano anche consigliare i giocatori in base alle loro condizioni. Ed anche un comitato di allenatori saggi, come Capello o Sacchi, che possano interagire con Mancini, altrimenti è un uomo solo al comando. Se ci fosse stato questo comitato a Mancini avrebbero spiegato che Insigne a Napoli ha la testa altrove per esempio. L'ultima Italia che ha vinto con Lippi aveva un dirigente, che si chiamava Luciano Moggi. Le sue visite a Coverciano, i suoi rapporti con Lippi, hanno creato una struttura. Speriamo che queste cose vengano rimesse in atto".
"Chiaro che si tende di più a fare ricadere la colpa su allenatori eccetera, ma non è così. Cosa farei per migliorare le cose in Italia e per "scardinare" la burocrazia? Io farei un "gentelemen agreement" tra i dirigenti che, se avessero a cuore il futuro del calcio italiano, rinuncerebbero agli interessi di bottega nel riempire le squadre giovanili di stranieri, mettendo un numero fisso di giocatori italiani che giocano a livello giovanile. Se i club si mettessero d'accordo come fanno gli altri paesi, tutelerebbero il tutto. Anche in Serie A ci vorrebbe un senso più etico, è vero anche, che prendere giocatori dall'estero è più conveniente".
"Io abolirei il campionato Primavera. Chiederei al presidente federale di fare una battaglia coi club per abolirlo. In altri paesi hanno le seconde squadre. Il campionato primavera lo farei diventare l'Under 18. Come ha fatto la Juventus con l'Under 23. Questo consentirebbe una crescita maggiore dal punto di vista del giocatore stesso. Se lo tieni a 20 anni lì, e gli inserisci pure le retrocessioni, vedi che giocano per non retrocedere e questo non può succedere. E non è colpa della federazione, che lo aveva anche proposto, ma i club si sono rifiutati, tranne la Juve. I club avevano maggiori interessi a restare così. Poi ci vuole un coordinatore dei settori giovanili. Infine coinvolgerei arbitri e allenatori. Il campionato italiano è fatto da gente che cammina, non che corre".
"L'indice di liquidità, negli ultimi anni è esistito solo per fare mercato, ora è stato inserito per l'iscrizione in campionato. Gravina vorrebbe trovare un indice tra lo 0,6 e 0,7, mentre i club lo vorrebbero massimo allo 0,5. Cos'è? È un parametro che dimostra quanto un club è in grado di rispettare i propri impegni finanziari a breve termine. Se è lo 0,6, vuol dire che gli attivi del club devono essere in grado di coprire almeno il 60% delle spese. Se non puoi coprirlo non puoi iscriverti al campionato. C'è una battaglia tra club e Federazione, perché i primi non vogliono rinunciare alle loro spese. Questo indice viene calcolato sull'attività degli ultimi 12 mesi".
"Posso confermare che il Napoli ha già deciso di attivare la clausola unilaterale che aveva col suo difensore per rinnovargli alle stesse cifre di un altro anno il contratto. Questa è una stessa modalità che il Napoli aveva inserito nel contratto di Mertens. Qui però sono cifre e volontà diverse".
"Non c'è niente. Il Napoli in questo momento non ha intenzione di rinnovare il contratto a Mertens, di sicuro non con l'attivazione della clausola unilaterale. Per rinnovare il contratto, Mertens dovrebbe iniziare a fare due gol a partita (ride, ndr). Al momento non mi sembra ci sia la volontà".
"Le "pernacchie" dei presunti esperti di calciomercato mi fanno ridere. Nessuno mi può insegnare come fare questo mestiere. La prima volta l'ho fatta al calciomercato nel 1990, non devo prendere lezioni da nessuno. Qui si inventano tutti esperti".
"In questo momento il Napoli è la squadra a cui gli esperti affibbiano più nomi nel calciomercato. Oggi un quotidiano ha messo in prima pagina un esterno colombiano del Feyenoord (Sinisterra) e ti posso confermare che non interessa al Napoli. Al Napoli interessano Januzaj e Kvaratskhelia. Su quest'ultimo il Napoli è consapevole della forte concorrenza di club inglesi e Bundesliga. Hanno anche scritto che ha chiuso col Getafe per Oliveira, ma non è vero perché è in stand-by. Prima di fare queste operazioni il Napoli vuole essere certo di avere un posto in Champions League. Non c'è niente su Berardi e Traoré, anche loro affiancati al Napoli da alcuni. Giuntoli fa gli interessi del Napoli, a me non ha mai raccontato niente. Berardi, per esempio, non rientra nei parametri per età e per ingaggio. Traoré interessa tecnicamente ma è troppo caro, si parla di 30 milioni, quindi non viene trattato. C'è l'interessamento per De Keteleare a centrocampo con la consapevolezza che è caro. Anguissa verrà riscattato anche se non ci sarà lo sconto del Fulham, si parla di 15 milioni".
"Non c'è ancora nulla. Credo che da oggi si inizi a decidere il tutto. Al posto di Di Lorenzo se la giocano Malcuit e Zanoli. Il primo sarà favorito per l'esperienza. Mentre mi aspetto che giochi Juan Jesus per Rrahmani".
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