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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. Allan Marques – La sua annata è stata positiva.

Redazione

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. Allan Marques – La sua annata è stata positiva. Per gran parte della stagione si è riconfermato come il pitbull molesto, aggressivo (per gli avversari) ma dotato di buona tecnica di cui abbiamo...

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO.

Allan Marques - La sua annata è stata positiva.

Per gran parte della stagione si è riconfermato come il pitbull molesto, aggressivo (per gli avversari) ma dotato di buona tecnica di cui abbiamo bisogno.

Ci sono stati pure dei passaggi a vuoto, sia chiaro, partite in cui i tifosi tutti avrebbero voluto randellarlo almeno il doppio di come di solito fa lui in con gli avversari…

Comunque, il fatto che la somma degli "ALL'ANema e chi…" provocati, sia stata un numero accettabile, dà la certezza che su questo ragazzo si può contare tranquillamente.

Jorginho - Il nostro Joga Bonito ha attraversato una stagione dalle due facce.

I suoi mille e più, precisi passaggi, che per la bontà nella seconda parte del campionato sembravano usciti direttamente da una scatola di cioccolatini, nella prima parte invece sembravano più che altro tirati fuori da una scatola di supposte. Giganti.

Così il suo giudizio è buono, non buonissimo, malgrado, ripeto, nel girone di ritorno ha espresso prestazioni veramente eccezionali.

Io non lo amo particolarmente, lo ammetto, ma mi rendo conto dell'importanza della sua presenza nella formazione titolare.

Se non compriamo un vero fenomeno al suo posto, allora possiamo tenerlo con una certa tranquillità.

Amadou Diawara - Arrivato con gli oneri e gli onori di un colpo costoso, ha faticato ad imporsi nella prima parte dell'anno.

Forse perché ancora sotto shock dai milioni di chite*** lanciatogli dai tifosi bolognesi con cui non si è lasciato proprio benissimo.

Ed è un eufemismo, mi sono lasciato meglio io con il mio dietologo tempo fa…

In tutti i modi, dicevamo che la prima parte è stata anonima, poi gradualmente è riuscito a trovare il suo spazio dimostrando un ottimo potenziale.

Personalmente penso che abbia bisogno di giocare con più continuità per sbocciare definitivamente e se qui non lo può fare, meglio cederlo in prestito.

Poi, se vuole restare perché non vuole rinunciare agli amici, ai compagni e magari alle pizze fritte e alle zeppole e panzarotti degli Ape Car friggitoria che si trovano per tutta Napoli, allora non ci sono problemi, lo capirei.

Marko Rog - La stagione appena passata ha dimostrato che il ragazzo c'è.

È forte sia tecnicamente che fisicamente (anche se ancora gracilino), e ha dalla sua una gran personalità.

Se proprio debbo trovargli un difetto, ebbene, quell'irruenza, quella foga aggressiva che ricorda mio figlio davanti alla pizza (il bimbo ne è ghiotto…) e che il croato mette in campo, andrebbe dosata.

Ci vorrebbe qualcuno che, come un buon padre, gli dica: "Calmo tesoro, nessuno ha intenzione di toglierti il piatto davanti"

Dove il piatto è il pallone o le gambe degli avversari, talvolta…

Per il resto, stesso discorso per il compagno su citato per quanto riguarda possibilità di affermarsi e presenze in campo. Friggitorie comprese.

Piotr Zielinski - Con i suoi dribbling, le giocate e i gol mai banali, mi ha lasciato spesso a bocca aperta, come i poster giganti di Belen in completino intimo che si vedono in ogni angolo della città (che Dio la benedica) e per i quali si rischiano più incidenti che per l'eccesso di alcool…

Certo è che pecca ancora in continuità, viste le tante partite in chiaroscuro di cui è stato protagonista.

In questo caso, però, nonostante la mia incompetenza tecnica, mi sento di sbilanciarmi senza paura di figure da peracottaro: 'sto ragazzino diventerà forte forte.

Speriamo solo che il Napoli ci dia la possibilità di godercelo.

Marek Hamsik - Considerando la splendida stagione che ha fatto, in cui raramente è sceso sotto un livello più che discreto, e il fatto che si sta avvicinando a grandi passi (e grandi reti...) verso la leggenda con questa maglia, mi sento solo di magnificarlo.

Ma poi è da così tanto tempo che è qui, gioendo e disperandosi come noi, che per me, ormai, è uno di famiglia, pur non avendo il piacere di conoscerlo di persona.

Mi aspetto sempre, da un giorno all'altro, che mi telefoni, in un pomeriggio qualunque, dicendomi, nel suo slang tra napoletano e slovacco: Vecie' tien che fa'? Sto venenn, miett a fa' o' cafe'…" come fanno mio fratello o mia sorella, per poi passare il tempo a parlare del più o del meno sorseggiando il famoso (tristemente, ahinoi…) liquido nero brodoso che fa la mia dolce metà.

Di uno a cui sarei disposto ad aprire le porte di casa mia, come potrei parlarne male?

Lo adoro.

Vincenzo De Lillo.