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PROMOSSI E BOCCIATI è la rubrica di CalcioNapoli1926.it che avrà il compito di valutare, di partita in partita, il lavoro svolto da due calciatori per squadra e decretare i migliori e i peggiori in campo analizzando il rendimento personale, l'apporto alla squadra e l'incisività sulla gara e sul risultato finale.
Il Napoli soffre fino alla fine contro il Bologna di Pippo Inzaghi che mostra gli artigli nell'ultima gara del 2018. I ragazzi di Ancelotti alla fine portano a casa tre punti utili a proseguire la rincorsa (già quasi vana) alla Juventus e per distaccare l'Inter, vincente nel pomeriggio.
PROMOSSI: Fabiàn Ruiz, Poli
BOCCIATI: Maksimovic, Dijks
FABIÀN RUIZ - Lo spagnolo parte dalla panchina, lasciando spazio a Verdi sulla corsia di sinistra, al rientro dal lungo infortunio. Entra e cambia la partita: porta ritmo, vivacità, velocità e frenesia. Regala al Napoli più azioni d'attacco e mette in difficoltà tutta la difesa del Bologna. Prova anche a chiudere la partita con una bella rasoiata di destro ma Skorupski gli dice di no.
POLI - Rappresenta la fame del Bologna e di Inzaghi. Il capitano felsineo non molla nessun pallone, corre tanto e contrasta tutte le azioni del Napoli, ne blocca parecchie e cerca anche di rendersi pericoloso in attacco. Poi Inzaghi sceglie di sostituirlo e appena si accomoda in panchina si dispera, forse aveva capito come sarebbe andata a finire e voleva aiutare i suoi.
MAKSIMOVIC - Nella giornata in cui prevale lo slogan #SiamoTuttiKoulibaly, l'unico che dovrebbe fare le sue veci, non si sente Koulibaly. Lascia molto a desiderare il suo modo di difendere, va spesso in difficoltà con la fisicità degli attaccanti rossoblù e non riesce quasi mai ad anticiparli. Pecca sia con Santander che con Falcinelli.
DIJKS - L'olandese ha un fisico eccezionale ma soffre le sgroppate di Malcuit. Il francese se riesce a prenderlo in velocità lo lascia sul posto e rende pericoloso l'attacco partenopeo. Il loro è un bellissimo scontro sulla fascia però è Mitchell ad uscirne con le ossa rotte. È il peggiore del Bologna ma la sua prestazione resta comunque molto positiva, come quella di tutta la squadra.
Di Salvatore Amoroso
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