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"Il problema è che questo ha ucciso gente". Andrea Agnelli è al telefono, e parla riferendosi al capo ultrà Loris Grancini. L'intercettazione è del marzo 2014 e mostrerebbe come Agnelli sia a conoscenza del profilo criminale di alcuni capi ultrà. In un'altra conversazione Agnelli è al telefono con il responsabile sicurezza della Juventus Alessandro D'Angelo. I due parlano di un incontro tra Agnelli, Dominello e altri ultrà alla Lamse Spa, holding controllata dallo stesso Agnelli. La conversazione risale all'agosto del 2016, Agnelli dice: "So che erano lì... io ogni volta che li vedevo, quando li vedevo a gruppi facevo scrivere sempre le cose sui fogli, perché nella mia testa era per dargli importanza che scrivevo quello che dicevano...".
La difesa - Sentito nel corso della sua audizione in Commissione Antimafia sui presunti rapporti tra la Juventus e le cosche mafiose, Luigi Chiappero, avvocato del club bianconero, si difende: "Io credo che l'intercettazione di agosto 2016, dove chiedevamo al presidente della Juventus di ricordare se per caso c'era stato questo incontro e l'esclusione di quel ricordo, dà il senso complessivo di quella telefonata e altri riferimenti non ci sono nel processo né nella vita. Rocco Dominello è stato intercettato per due anni e mezzo e non c'è una sola telefonata riferibile ad Agnelli. Questo è quello che più ci spiace del capo di incolpazione". Ammette solo un errore: "Abbiamo sbagliato sotto il profilo del numero dei posti riservati e pagati ma non accettiamo che all'interno del capo di incolpazione ci sia l'affermazione di aver utilizzato un persona che è quel Rocco Dominello di cui il presidente non si è mai occupato. Questa persona è arrivata a noi insieme a un signore che si chiama Fabio Germani".
L'attacco - La presidente della commissione Antimafia, Rosy Bindi, lo incalza: "Lei continua a dire che non ci sono stati rapporti tra il presidente Agnelli e Rocco Dominello, ma da alcune intercettazioni emerge il contrario". "Non ci sono telefonate dirette tra Dominello e Agnelli e in quelle indirette tra il presidente e D'Angelo - insiste Chiappero - si parla di Rocco come di un tifoso, di un ultrà: Agnelli non conosceva Rocco né sapeva chi fosse. Se per caso lo conosceva, lo conosceva come tifoso e referente di una curva".
Nuove audizioni - La commissione Antimafia a breve sentirà direttamente il presidente Andrea Agnelli e poi convocherà anche i presidenti delle altre società di calcio per fare luce sui rapporti con le tifoserie, doce si possono infiltrare esponenti della criminalità organizzata: "Il problema riguarda anche altre società - spiega la Bindi - e saranno chiamati qui altri presidenti, con lo scopo di individuare insieme come uscire da una realtà innegabile".
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