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(Photo by Ivan Romano/Getty Images)
La questione delle plusvalenze, con una decina di club coinvolti tra serie A e quelle inferiori, vivrà una settimana decisiva da domani, quando inizierà il processo presso il Tribunale Federale. Come noto è coinvolto anche il Napoli e quest'oggi Calcio e Finanza, ha reso noto i dettagli con i documenti riguardanti il club azzurro. Dunque è emersa anche la cifra contestata al Napoli. Andiamo a vedere nei dettagli cosa si contesta e i rischi quali sono.
"Dal raffronto tra i corrispettivi riconosciuti nelle operazioni e i corrispettivi effettivamente pagati non trattandosi di operazioni incrociate, con quelli delle operazioni segnalate da Covisoc si può notare che, quando le società devono sostenere esborsi finanziari effettivi, attribuiscono ai diritti alle prestazioni dei calciatori valori inferiori a quelli concordati nelle operazioni incrociate, pur trattandosi – in quest’ultimo caso – di calciatori che presentano carriera sportiva meno importante e profilo tecnico di minore caratura. Le transazioni comparabili dimostrano quindi che i valori attribuiti ai diritti oggetto di scambio senza trasferimenti di denaro o con conguagli di importo contenuto non corrispondono ai valori di mercato. Gli accertamenti svolti e di cui si darà conto nel prosieguo, sono stati limitati alle operazioni incrociate segnalate dalla Covisoc alla Procura Federale; non si esclude che vi siano anche altre operazioni dello stesso tipo che coinvolgono le stesse società ovvero altri clubs”.
Entrando nel dettaglio queste sono le operazioni che si contestano al Napoli:
-Affare Osimhen
-cessione di Karnezis
-cessione di tre giovani Primavera
Le cinque operazioni sono tra loro legate nell'affare per arrivare all'attaccante nigeriano. Le quattro cessioni hanno portato nelle casse del club 20.1 milioni di euro con una plusvalenza di 19.8 milioni. Valore molto ben diverso da 470mila euro, il reale valore dei quattro giocatori. Così il valore di Osimhen è pari a 52 milioni e non ai 71.2 iscritti a bilancio. Dunque si contesta al Napoli circa 19.3 milioni di plusvalenze. I rischi comunque sono al massimo di una multa in quanto la cifra avuta non è servita per l'iscrizione al campionato.
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