Insomma, nel peggiore dei casi, il Napoli potrebbe andare incontro al taglio di punti in classifica. Ma parliamo sempre di ipotesi. La vera questione quindi potrebbe essere un eventuale ammontare delle penalizzazioni. Nel 2018 erano state condannate per plusvalenze false due squadre, Chievo e Cesena, che si erano scambiate giovani del vivaio a valutazioni che i tribunali sportivi avevano ritenuto gonfiate. In quel caso il fine ultimo per i giudici era stato l’ottenere vantaggi contabili e per questo erano state decise le penalizzazioni del Chievo di 3 punti e di 15 punti per il Cesena: la società, poi fallita, non scontò mai la sanzione. Poi c’è il caso Juve: in quel caso, fondato su perquisizioni e intercettazioni, le operazioni con valutazioni forzate furono ritenuto “un sistema” e punite con 10 punti di penalizzazione. Se valesse questa logica, gli azzurri – anche nel caso fosse riconosciuta una violazione - dovrebbero cavarsela con meno.
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