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Plusvalenze Juve, la FIGC riapre il caso chiuso a maggio: coinvolte altre squadre

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La pesante situazione societaria in casa Juventus ha riaperto il caso plusvalenze

Tony Sarnataro

La pesante situazione societaria in casa Juventus ha riaperto il caso plusvalenze, in un primo momento archiviato lo scorso maggio. Tra le società coinvolte, come si legge dal sito della Gazzetta dello Sport, c'è anche il Napoli. Tutti ricorderete come al centro del caso finì l'affare Osimhen. Ma proprio per questo gli azzurri sono gli unici a non essere in discussione. Andiamo a vedere le ultimissime.

Plusvalenze Juve, la FIGC riapre il caso: coinvolto anche il Napoli

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Il caso è stato riaperto perché probabilmente la procura ha trovato documenti utili, nello scandalo attuale che coinvolge i bianconeri, documenti sufficienti a riaprire il tutto. La Corte avrà ora 30 giorni per convocare l’udienza in cui la Procura chiederà nuove sanzioni non solo nei confronti della Juventus, ma anche degli altri club coinvolti nel primo processo con presunte plusvalenze fittizie nelle operazioni con i bianconeri. Degli undici assolti il 17 maggio (Juventus, Napoli, Samp, Empoli, Genoa, Parma, Pescara, Pisa, Pro Vercelli, Novara e Chievo) solo la posizione del Napoli non è in discussione. Visto che all’epoca si esaminava solo l’affare Osimhen che non coinvolge la Juve.

Posizione del Napoli ok

Dunque non c'è nessun rischio per gli azzurri. Appurato questo, tornando in casa bianconera, i pm torinesi, che hanno chiesto il rinvio a giudizio dell'ex presidente bianconero Andrea Agnelli e di altri dirigenti per false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza e fatturazioni fittizie, si sono concentrati sugli scambi di giocatori senza passaggio di denaro, oltre che sulle manovre degli stipendi. In particolare, per il filone delle plusvalenze, secondo i magistrati la Juventus avrebbe sovrastimato le plusvalenze per un totale di 155 milioni tra il 2018-19 e il 2020-21.