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Pistocchi: "La Juve non è amata per come vince. Con l’Inter fu decisivo Orsato

Redazione

Il giornalista Mediaset ha parlato dell'attualità del calcio italiano ai microfoni di "La Verità".

Il giornalista Mediaset, Maurizio Pistocchi, intervistato sulle colonne de "La Verità" ha parlato dell'attualità del calcio italiano. Di seguito l'intervista:

"Tutto nasce dall'Olanda. Anche il Barcellona dove è cresciuto Guardiola, uno dei maggiori innovatori del calcio mondiale, era allenato prima da Crujff e poi da Rijkaard. E' qualcosa che poi abbiamo visto con nel Napoli di Maurizio Sarri e, appunto, nelle squadre di Guardiola".

Cosa pensa delle dichiarazioni di Allegri quando, a proposito di un fallo non enfatizzato da Douglas Costa, ha detto che 'bisogna crescere anche in questo, non si gioca puliti a calcio'?

"Penso che siano cose da dire al massimo dentro uno spogliatoio, non certo in televisione. Altrimenti, poi, non lamentiamoci se le partite delle giovanili sfociano in risse tra ragazzi, genitori ed arbitri".

La Juve è antipatica perchè vince troppo?

"Credo che possa risultare antipatica per come vince. Il problema non è la vittoria in se, ma come arriva.

Ha costruito i suoi successi su lavoro e qualità, avendo come unico competitor il Napoli di Sarri che l'hanno scorso le ha conteso il primato, fino a prima di Inter-Juve arbitrata da Orsato".

Quando è significativo che Juve e Napoli siano di proprietà italiane, mentre Milan, Inter e Roma no? "Il calcio è spesso lo specchio di un paese, è indubbio che l'Italia sia in crisi. Se imprenditori come Moratti e Berlusconi hanno lasciato, qualcosa vorrà dire. Il nostro sistema è dispendioso ed indebitato perchè impostato su assetti vecchi. I nuovi proprietari di Roma, Inter e Milan hanno trovato bilanci in crisi. Per acquistare Ronaldo la Juventus si è finanziata con l'emissione di un bond pure avendo alle spalle un'azienda come Fca con sede con Olanda. L'unico contraltare è il Napoli di Aurelio De Laurentiis, che con possibilità molto inferiori rimane sulla breccia".

L'uniformità dell'informazione e la mancanza di critica ai poteri forti, è determinata dagli investimenti pubblicitari? Per esempio i 104 mln investiti nel 2016 da Fiat, terzo big spender dietro Volkswagen e Procter e Gamble? "Ogni mese i giornali, compresi quelli sportivi, registrano un calo medio del 10% sull'anno precedente. E' evidente che la squadra con il maggior numero di tifosi, perciò di potenziali acquirenti o abbonati, possa condizionare il lavoro dei media. E' naturale che, investenedo molto denaro, le società che fanno capo ad Fca siano difficilmente scontentabili. Tanto più se la Juventus riesce a controllare tutto quello che viene detto o scritto".