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Perillo: “Mancini ha trasformato l’Italia in una squadra di club ma oggi è più dura”

Italia mondiale

Antonello Perillo, giornalista Rai, ha rilasciato alcune dichiarazioni quest'oggi a 1 Station Radio sulla Nazionale di Mancini e altri temi attuali

Tony Sarnataro

Antonello Perillo, giornalista Rai, ha rilasciato alcune dichiarazioni quest'oggi a 1 Station Radio sulla Nazionale di Mancini e altri temi attuali. A seguire le sue principali parole.

Le parole di Perillo sulla Nazionale di Mancini

Perillo: “Mancini ha trasformato l’Italia in una squadra di club ma oggi è più dura”- immagine 2

"Sarebbe tragico sia sportivamente che economicamente, per l'intero movimento del calcio italiano non andare per la seconda volta di fila al mondiale. Le qualità di Donnarumma non si possono discutere ma, chiaramente, ha risentito della mancanza di continuità al PSG. Scelta discutibile ma che ha voluto fare. Chiellini e Bonucci sono in là con gli anni. La bellezza dell'Italia di Mancini è che sembra una squadra di club, che gioca compatta, coesa. Mancini era riuscito a creare un bel gruppo perché aveva avuto tempo per lavorarci prima dell'Europeo. Oggi è più dura. Secondo me Mancini aveva bisogno di più tempo. Capisco i tanti impegni ma non è stata una buona cosa dare così poco tempo. I club avranno ritenuto che non fosse possibile spostare le partite, anche se tutte le squadre italiane sono uscite dalla Champions League. Sicuramente è un peccato essere qui in questa situazione; è sbagliato colpevolizzare Jorginho ma, quel rigore sbagliato, avrebbe cambiato tutto. Sono convinto che passeremo ma dobbiamo rimanere uniti e compatti".

Sul lavoro dei club

"Vanno ridotte le spese di gestione dei club, leggo di commissioni milionarie per trasferimenti e rinnovi di contratto. Voglio aggiungere anche che bisognerebbe investire in modo più oculato. A volte vedo grandi club fare spese importanti per giocatori che poi non rendono o non si adattano al gioco di un determinato allenatore. Mi piace come lavora il Sassuolo, o anche l'Atalanta, che puntano sui giovani offrendo anche un bel gioco. Pensate a Scamacca o Raspadori, l'immagine di come abbiano pescato bene con i loro scout".

Sulla possibile cessione del Napoli di De Laurentiis

"Sinceramente, non riesco ad avere notizie precise in merito. Sicuramente qualcosa si muove però ti dico: non credo che De Laurentiis venda semplicemente il club. Più probabile che il presidente cerchi un supporto finanziario da un fondo per rendere grande il club. De Laurentiis aveva avuto anche quella bella idea del torneo in concomitanza con il Mondiale in Qatar. L'abilità di De Laurentiis non si può mettere in discussione, così come il suo essere tifoso. Io ho visto delle partite con lui e ti dico che è il primo a soffrire. Aggiungo anche che ha speso molto per Osimhen e, se pensiamo a Cavani, Mertens, Lavezzi, Higuain, ci rendiamo conto di quanto sia bravo il presidente a scegliere gli attaccanti".

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