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(Getty Images)
Pavarese, ex direttore sportivo del Napoli, è intervenuto a “Il Sogno Nel Cuore” su 1 Station Radio per parlare delle principali vicende di casa azzurra e di calcio internazionale. Di seguito le sue dichiarazioni.
Sulla Nazionale
"L’Italia ci sta facendo divertire, vedremo una bella partita e di sofferenza con il Belgio. Auguriamoci che la condizione fisica di alcuni azzurri come Jorginho, Barella, Insigne, Di Lorenzo e Spinazzola sia al massimo. Mi aspettavo di più da Olanda e Francia, ma quest’ultimi restano comunque i più forti e partono da favoriti per i mondiali. La favorita per la vittoria di questo Europeo è tra le squadre dal lato del tabellone dell’Italia. Dall’altro lato l’Inghilterra è la candidata per arrivare in finale".
Su Jorginho e sull'assegnazione del Pallone d'Oro
"Jorginho pallone d’Oro? Credo che andrà a Mbappé, è il più forte in assoluto. Jorginho è il vero farodell’Italia, è cresciuto moltissimo. Mancini non rinuncia mai a due giocatori: all’ex centrocampista del Napoli e ad Insigne".
Sulla conferenza di De Laurentiis
"L’anno scorso sostenevo che il Napoli potesse lottare per lo Scudetto con Inter e Juventus, è stata una stagione particolare per il Covid. Ora, se trovassero il giusto equilibrio, potrebbero rinunciare anche ad un solo giocatore che verrebbe sostituito adeguatamente. Io credo, però, che la grande possibilità per il Napoli sia l’arrivo di Spalletti".
Su Spalletti
"Luciano ha la determinazione, rabbia, quel senso di rivalsa nei confronti del calcio italiano che permetterà alla squadra partenopea di essere fra i protagonisti".
Su Giuntoli
"ADL non ha mai nominato Giuntoli in conferenza? Non sono meravigliato. È da un po’ di tempo che non c’è più quel feeling di una volta fra di loro. Mi auguro che questa diatriba venga ricomposta, Cristiano è un professionista e ha dimostrato tutto il suo valore nella crescita di questo Napoli, non può e non deve essere messo in discussione".
Su Edo De Laurentiis
"L’ingresso del nuovo team manager Santoro non mette in discussione la sua posizione. È cresciuto, ha fatto tanta esperienza e ha capito che è la proprietà, e come tale, devono tutti rapportarsi a lui. Deve restare lontano, però, da certe situazioni di squadra e lasciare gestire i rapporti fra calciatori e società a Giuntoli".
Su Insigne
"Lunga vita a Lorenzo, è una bandiera del Napoli. Dopo Bruscolotti e Italiano, lui rappresenta la maglia partenopea e tutti noi. ADL deve fare in modo che resti a vita".
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