Mancano pochi giorni all'uscita nei cinema de "È stata la mano di Dio", il film omaggio di Paolo Sorrentino alla sua amata città. In un' intervista a La Gazzetta dello Sport il regista ha toccato tanti temi riguardanti il suo rapporto speciale con la squadra partenopea e l'icona Diego Maradona.
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Paolo Sorrentino: “Penso a Maradona più di una volta al giorno. Il Napoli attuale…”
Il regista Premio Oscar si confessa in una lunga intervista
Paolo Sorrentino a tuttotondo
“Il Napoli di Spalletti? Siamo tutti in un’attesa trepidante ma anche attenti a non coltivare troppo le illusioni. Ne ho un’ottima impressione. Le partite sono divertenti e questa è la cosa più importante. Spalletti mi sembra molto simpatico, ma non lo conosco. Osimhen è un giocatore e un sogno allo stesso tempo. Altri giocatori che mi piacciono? Molti. Mi piace la calma di Anguissa, la grandezza di Insigne, la volontà di Politano, l’autorevolezza di Koulibaly, e potrei andare avanti per tutti gli altri. Lo Scudetto è possibile? Per fare queste affermazioni penso che sia necessaria una conoscenza dal di dentro. E io, purtroppo, non ce l’ho".
Su Maradona
"Maradona era un mondo a parte. Era un genio. E come scriveva Vincenzo Cerami: il genio fa come gli pare. Trovo sano che tutti gli altri parlino solo di ciò che conoscono. Quanti pensieri dedico a Diego al giorno? Più di uno".
La sua partita del cuore?
“Napoli-Juventus, novembre 1985. Gol di Maradona su punizione di seconda. Un’inspiegabile perizia balistica. Pioveva. Non vincevamo con la Juve da millenni. Ci fu una tale esplosione di gioia che mi ritrovai venti gradoni più giù. E quel giorno non ritrovai più gli amici con i quali ero andato allo stadio”.
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