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L'attaccante, adesso svincolato, Raffaele Palladino ha concesso un'intervista al portale online "EuropaCalcio.it" trattando numerosi temi tra i quali il suo futuro calcistico. Di seguito l'interessante intervista riportata da CalcioNapoli1926.it:
Palladino ha calpestato l’erba della Serie A fino a qualche mese fa, quando vestiva la casacca del Genoa. Una carriera purtroppo segnata da diversi infortuni, ma che ha visto l’attaccante napoletano non arrendersi mai e continuare con quella forza che ancora oggi dimostra di avere. Nella sua carriera ha indossato le maglie di Benevento, Juventus, Genoa, Parma, Crotone, Genoa e Spezia mettendo a segno 59 reti totali comprese quelle realizzate in Nazionale, vissuta dagli under 19 alla nazionale maggiore.
Palladino è un attaccante esterno, ala o seconda punta, agile e con un’ottima tecnica, abile nell’arrivare al tiro sfruttando dribbling e velocità.
Sei stato considerato per maggior tempo, uno dei migliori talenti Italiani, anche nel giro della Nazionale, hai rimorsi per non aver espresso a pieno il tuo valore?
“Rimpianti ci sono, ma non perché non ho dato il massimo, ma a causa degli infortuni che mi hanno purtroppo fermato nel momento più bello della mia carriera. All’età di 24 anni ho avuto una serie di infortuni difficili e dopo ho comunque continuato la mia carriera, ma al momento della Nazionale sono arrivati questi problemi fisici, però diciamo che io ho dato tutto nel calcio e continuo a darlo senza alcun rimpianto”.
Ci fu un articolo dove si parlava di uno scambio tra Juventus e Manchester. Le pedine erano Palladino – Trezeguet per Cristiano Ronaldo, quanto c’è di vero?
“L’articolo è assolutamente vero, io all’epoca giocavo nella Juventus avevo 21 anni e avevo segnato 8 gol con i bianconeri. Il Manchester – quando aveva messo gli occhi su di me – contattò il mio procuratore all’epoca Beppe Bozzo e ci fu una chiacchierata, poi da qui a dirti le cose non si sono concluse per qualche motivo in particolare è difficile, sai come vanno le trattative, possono avere dei risvolti immediati. L’interesse del Manchester c’è stato, c’era Ferguson a cui piacevo, poi l’anno dopo hanno preso Nani dopo aver venduto Ronaldo”.
Palladino, tempo fa parafrasando Cassano che disse che alla juve vogliono soldatini, dicesti “a Perin consiglio di non andare alla Juventus perché lì per andare avanti devi essere un robot”. Ora Perin è bianconero, cosa ne pensi?
“Guarda, questa cosa è stata strumentalizzata ed enfatizzata, io non dissi che ci volevano dei soldatini, ma alla Juve ti costruivano sotto il profilo mentale e calcistico bisognava quindi essere un po più serio, rispetto ad altre società. I soldatini nel calcio non esistono, sfatiamo questo tabù. Su Perin alla Juve, io fossi stato in lui non ci sarei andato semplicemente perché aveva già un portiere titolare”.
Sei tifoso del Napoli, giocare nella Juve da tifoso azzurro cosa si prova?
“Sicuramente da giovane giocare nella Juve è un vero sogno, io sono e sarò sempre grato alla Juventus per tutto, non potrò parlarne male perché grazie a loro sono il Palladino che tutti conoscono. Da tifoso fa strano giocarci, quando ero a Torino e mi chiamavano amici e parenti, partiva qualche “sfottò” che continua ancora oggi. Io sono comunque napoletano e tifoso del Napoli”.
Hai giocato a Salerno e Benevento, ma mai nella squadra della tua città, il Napoli; mai stato vicino agli azzurri?
“Contatti ci sono stati, quando io decisi di andare via dalla Juventus all’epoca non mi trovavo bene con Ranieri, pur essendo titolare in serie A. Ci sono stati tanti contatti, tra cui il Napoli dove c’era Donadoni e il direttore sportivo era Pierpaolo Marino. Poi non se ne fece più nulla, se non ricordo male in società non volevano troppi napoletani in squadra, c’erano Iezzo, Grava, Cannavaro, Quagliarella. Sarebbe stata bella una squadra tutta di Napoletani, magari…anche perchè Donadoni mi voleva, poi il Genoa di Gasperini fece un’offerta altissima e Preziosi mi portò a Genoa, altra motivazione del mancato approdo a Napoli”.
Juventus – Genoa sei un doppio ex, sensazioni per questa partita?
“Spero che il Genoa, avendo cambiato allenatore a cui faccio il mio in bocca al lupo essendo un amico, ovvero Juric, possa fare una bella prestazione e fermare l’inarrestabile Juventus, in modo tale da riaprire il campionato e renderlo più bello”.
Sei un carissimo amico di Pellegri, chi ti ricorda? Secondo te potrebbe comporre con Cutrone il nuovo reparto offensivo della Nazionale?
“Sicuramente! Sono due giocatori che hanno voglia di mettersi in mostra. Pellegri è un mio fratellino piccolino e posso solo parlarne bene. Ora ha avuto una piccola operazione all’adduttore però è un calciatore con delle doti incredibili. Mi ricorda Ibrahimovic per lo strapotere fisico”.
Sulla Nazionale che continua a deludere…
“Il problema della Nazionale è che mancano giocatori di spessore, nella mia Nazionale c’erano Buffon, Del Piero, Totti, Vieri, Toni, Di Natale. Oggi non ce ne sono, perché i vivai non vengono coltivati bene, quindi il problema parte dal fondo. Dobbiamo dare più attenzione ai settori giovanili e le regole della serie B, dove fanno giocare giocatori non pronti che poi si perdono per strada. Bisogna iniziare dal basso, è come costruire una casa dalle fondamenta non buone e la casa poi può cadere. Oggi mancano campioni e non sono sorpreso di questa nazionale attualmente deludente”.
Il futuro di Palladino
“Ora sto bene, sono a Napoli dove mi alleno con un preparatore ed una squadra. Sto parlando con due società di serie A, sperando che a breve riuscirò a trovare l’accordo. Per il futuro, sto studiando da allenatore e quindi c’è anche questo nel futuro di Palladino. Vedremo, mi piace e spero di avverare questo sogno”.
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