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PAGELLONE – I centrocampisti: di Zielinski i gol più belli, tempo a Fabiàn. Allan fantasma

Redazione

Ecco il pagellone di fine stagione dei centrocampisti del Napoli

Napoli, il pagellone della stagione 2018/2019

Si è conclusa la stagione 2018/2019. Il Napoli chiude il proprio campionato confermando il secondo posto in classifica nel primo anno di Carlo Ancelotti. L'allenatore ex Real Madrid, tra i più titolati al mondo, non è riuscito a portare i trofei tanto ambiti nel capoluogo campano. L'ambiente era convinto di poter alzare subito un trofeo, magari europeo, ma così non è stato. La stagione è stata comunque positiva, lo dimostrano i risultati e la resa di alcuni singoli. Ecco allora che CalcioNapoli1926.it passerà ai raggi X ogni calciatore del Napoli, reparto per reparto. Di seguito il pagellone riguardante il centrocampo: Amadou Diawara, Piotr Zielinski, Allan, Marek Hamsik, Marko Rog, Fabiàn, Adam Ounas, Simone Verdi e José Callejon.

AMADOU DIAWARA 4,5

L’avvicendamento tra Sarri e Ancelotti doveva segnare per lui la svolta, ma così non è stato. Sole 13 gare in stagione per lui, 5 in meno della precedente nella quale si fermò a 18. Quando è stato chiamato in causa ha mostrato solo opache prestazioni fino al 14 marzo quando, in occasione del match con il Salisburgo, si fa male. Infrazione dell'osso navicolare del piede destro e stagione finita…nel peggiore dei modi.

PIOTR ZIELINSKI 7

Una leggera crescita e maturazione rispetto allo scorso anno l’ha avuta nonostante qualche momento ‘no’. Dimostra di che pasta è fatto quando alla seconda giornata di Serie A, con una fantastica doppietta, rimonta lo svantaggio contro il Milan. Si adatta a tutte le idee di Ancelotti, giocando da centrale, a destra, a sinistra e dietro la punta. Resteranno impressi, più di tutti, i due gol (molto simili tra loro) contro Empoli ed Inter. Delle sassate di sinistro da oltre 28 metri che hanno fatto esplodere i tifosi azzurri.

ALLAN 5,5

Fino a dicembre viene osannato come uno dei mediani migliori del mondo e lo dimostra anche la sudatissima chiamata con la nazionale brasiliana. In Champions League si fa puntare i fari addosso dal Paris-Saint Germain dopo aver tenuto botta alla grande alle incursioni di Neymar. Saranno proprio i parigini che già a gennaio lo destabilizzeranno con una grossa offerta, ma Ancelotti si oppone alla cessione e da lì in poi l’ex Udinese si trasforma nel fantasma di se stesso. Termina una stagione con delle prestazioni molto al di sotto delle sue capacità ed, anche se avrebbe in fin dei conti meritato la sufficienza, il nostro voto è più una punizione per un campione ha “smesso” di giocare.

MAREK HAMSIK 6

Abbandonata la nave a gennaio per la ricca terra cinese, fino a gennaio è stato il faro che ha fatto girare la squadra con le sue luci. Capitano ci mancherai, la porta sarà sempre aperta per te.

MARKO ROG SV

9 spezzoni di gara ed un gol nel 3-0 contro l’Udinese, prima di andare al Siviglia, sono pochi elementi per dare un giudizio. Non classificato.

FABIAN 6,5

Si mette subito in mostra con il suo estro ed i suoi colpi da biliardo. Crea, serve e finalizza quando c’è bisogno. I tifosi sono rendono subito conto di avere un prossimo fuoriclasse in squadra. Poi il netto calo proprio quando, con l’addio di Hamsik, doveva essere lui la ‘mente’ principale della squadra. Nonostante ciò, il suo primo anno in Italia lascia tutti ottimisti per il futuro.

ADAM OUNAS 6

Ha più spazio rispetto all’anno scorso e fa vedere scampoli di buon calcio con qualche gol di ottima fattura. La graduale crescita è visibile e questo gli vale la sufficienza, nonostante non sia stato comunque un punto cardine degli azzurri. Ora il futuro è incerto e non è detto che rimanga.

SIMONE VERDI 4,5

Arrivato a luglio per 20 milioni, dopo il primo rifiuto a De Laurentiis nel gennaio del 2018, dimostra di non valere i soldi spesi dal presidente. La sua è una delle bocciature più pesanti. E dire che a Dimaro aveva dimostrato, così come a Bologna, di avere qualità da vendere.

JOSE' CALLEJON 8

Passano gli anni, ma lui non passa mai. Qualcuno deve decidersi a clonarlo prima che sia troppo tardi. Inizia l’anno faticando un poco, poi le sue prestazioni via via migliorano sempre più. Si adatta come esterno destro nel 4-4-2 Ancelottiano, viene provato al centro e quando serve arretra anche a fare il terzino. Il suo cuore viene però ferito al termine del match contro il Frosinone, quando dona la maglia delle 300 presenze ai suoi tifosi che gliela rigettano in campo. Eh no, questo no, è stato inaccettabile per un simbolo del Napoli, che è stato sempre fedele e ha dato sempre il 101% in campo. Un signore nel vero senso della parola che, anche dopo questo deprorevole gesto, ha giurato ancora una volta amore totale verso quella che dal 2013 è la sua città d’adozione.

Mattia Di Gennaro

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