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27 ottobre 2010, una data che i sostenitori azzurri non hanno ancora dimenticato a distanza di più di 6 anni…il Napoli si accingeva a giocare in Svezia contro l’Elfsborg il preliminare di Europa League quando all’improvviso scoppia la bomba : Quagliarella ceduto alla Juventus!
A Napoli scoppia il putiferio: Quagliarella, napoletano doc, che aveva coronato il sogno di vestire la maglia della sua città entusiasmando milioni di tifosi napoletani, ceduto dopo solo un anno al Nemico giurato di sempre, la Juventus.
Sono stati scritti fiumi di inchiostro sui motivi che determinarono quella cessione ma da qualche giorno ormai, sembrerebbe essere stata svelata la vera motivazione cui è legato quell’addio.
Ma d’un tratto, a distanza di anni la cessione di Quagliarella alla Juventus ha assunto i torbidi contorni di una piaga sociale ben più grave di una fede tradita o di una partita persa: lo stalking. Questo è il reato di cui è stato accusato l’agente della Polizia Postale Raffaele Piccolo, per il quale è stato condannato a 5 anni di reclusione con Sentenza del Tribunale di Torre Annunziata.
In pratica secondo l’Accusa Quagliarella e altri personaggi finiti nel mirino di Piccolo ricevevano finte accuse e foto ritoccate che arrivavano via mail ed sms. Poi, fingendosi loro amico, il poliziotto li contattava con una scusa promettendo di risalire all'artefice del tutto, riuscendo così ad ottenere in cambio numerosi vantaggi come vacanze a Capri o magliette e biglietti per le partite.
Giorni fa le Iene hanno intervistato Fabio Quagliarella per raccogliere oltre che il racconto, un vero e proprio sfogo…quello di un uomo al quale è stato portato via il sogno più grande della sua vita, un uomo che non è riuscito a trattenere le lacrime ripensando a questi lunghi anni di angosce e paure per lui e per tutta la sua famiglia.
A questo punto viene spontaneo chiedersi…E’ mai possibile che De Laurentiis, solo sulla base di lettere anonime abbia deciso di cedere Fabio alla Juve? E per queste lettere uno come il Presidente, perennemente attento ai bilanci e alle plusvalenze, pur di liberarsi di Fabio avrebbe realizzato addirittura una minusvalenza? (16 i milioni versati all’Udinese un anno prima, 4.5 di prestito con riscatto a 10 milioni il costo della cessione alla Juventus). Dubbi legittimi che lasciano pensare che forse dietro la cessione di Quagliarella ci sia anche dell’altro che solo il Presidente potrebbe svelare…sarebbe molto interessante, infatti, poter raccogliere un suo commento alla vicenda ora che si è fatta luce sull’intera storia.
Nel frattempo la Napoli che aveva rinnegato e infamato un suo figlio fa mea culpa e idealmente si stringe intorno a colui che aveva rappresentato per tutti “il ragazzo napoletano che ce l’aveva fatta”, quello che avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di vestire la maglia della sua città e colui che si è visto scippare troppo presto dalle mani il sogno di una vita.
Sarebbe bello pensare ad un finale romantico in questa storia, con De Laurentiis che riacquista Quagliarella anche solo per fargli giocare una sola gara davanti al suo popolo e nel suo stadio. Ma purtroppo nel calcio, come nella vita non c’è sempre spazio per i sentimenti…a volte sono gli interessi a prevalere e un imprenditore come De Laurentiis difficilmente compierà un gesto che però per i tifosi varrebbe più di mille trofei e mille top player: riportare Fabio a Napoli, aldilà di ogni logica societaria, al di là di ogni esigenza di bilancio…solo per provare a restituire ad un figlio di Napoli quanto di più prezioso ci sia al mondo. Giocare con la maglia della sua città, quel sogno che il destino gli tolse troppo presto e in maniera beffarda quasi 7 anni fa…
Dario Fabbricino.
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