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Foto SSCN
Victor Osimhen è al 100% uno degli attaccanti centrali migliori d'Europa. Specialmente se rapportato alla sua età e ai suoi potenziali miglioramenti, oltre al fatto che già in due stagioni e un quarto di Napoli ha segnato tantissimo in relazione ai minuti giocati. La sua potenza, la sua efficacia e la sua imprevedibilità sono poi condìte dall'importanza capitale di Victor come uomo. Su Instagram è stata pubblicata un'intervista (per ora solo un breve estratto, in attesa di quella completa) rilasciata ad un suo caro amico, l'ottimo giornalista Oma Akatugba.
Di seguito un estratto dell'intervista tradotta dall'inglese:
"Mi sento come... ho bisogno di credere! Mi capisci? Fare questo genere di cose, divertirmi... mi piace ridere, essere spensierato ma so anche essere serio e delle volte meschino: questa è la vita! Il mio motto è: rispetto per tutti, ma paura di nessuno. Sul campo è solo lavoro, in allenamento per me è lavoro e professionismo. Fuori... sono un'altra persona. Mi piace scherzare, amare, provare emozioni perché la vita è una sola!"
Sugli obiettivi
"Ho impostato degli standard e ho provato a raggiungerli nella mia vita, sempre. Ho lavorato duro, ho continuato a credere, a sognare e a pregare. Ho fatto altri lavori prima del calcio e per arrivare dove sono io ho dovuto superare ostacoli, odio. Il mio successo viene dalle lacrime, dal dolore anche possiamo dire. Non tutti credevano in me, mi dicevano "guarda, l'hanno rifiutato in Belgio, gli do al massimo due anni". Parlo anche di calciatori, non farò nomi. Gli ho provato di sbagliarsi, ora sono in uno dei club migliori d'Europa, ho vinto il premio come miglior giovane. Ho raggiunto obiettivi anche personali importanti, sono tornato da infortuni e ho spaccato tutto (si riferisce ai tanti gol, ndr). Ringrazio Dio per questo ogni giorno, ma sento che non ho ancora finito, che ci sono altri obiettivi".
Sul suo amore per i social e i meme
"In molti si lamentavano dei miei post. Quando capita che rispondo male sui social le persone si stupiscono, e lo fanno come se non potessi arrabbiarmi quando mi succede qualcosa di brutto. Ma quando lo faccio so che do loro quello che vogliono. Sono anche grato per tutti i messaggi positivi che la gente mi manda. I meme? Non sono dipendente dai social, i miei amici lo sono molto più di me. Mi diverto a postare immagini divertenti. La depressione è una cosa molto seria, i social sono pieni di contenuti che danno motivazione e perché no, anche di comicità.
Sul covid
"Quando avevo il covid e tutta la mia famiglia era lontana è stata dura per me. Mi divertivo sulle pagine social, facevo screenshot e li ripostavo sul mio profilo. Quando gli italiani mi chiedono di tradurli dico loro che sono cose sulla Nigeria. La vita è troppo breve. Fuori dal campo voglio essere felice, voglio godermi la vita. Bisogna vivere, fare soldi. Tenere le persone che amiamo vicine a noi".
Trad. a cura di Mattia Fele (Riproduzione riservata previa citazione di fonte e traduttore).
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