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Il nostro editorialista, Umberto Chiariello, scrive un lungo post sul suo profilo facebook in cui in

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Il nostro editorialista, Umberto Chiariello, scrive un lungo post sul suo profilo facebook in cui invita a calmare gli animi. Queste le sue parole: Ci si lamenta che chi è contro la linea societaria (o per meglio dire contro De Laurentiis,...

Il nostro editorialista, Umberto Chiariello, scrive un lungo post sul suo profilo facebook in cui invita a calmare gli animi. Queste le sue parole:

Ci si lamenta che chi è contro la linea societaria (o per meglio dire contro De Laurentiis, perché a volte o spesso sembra una cosa personale, diciamola tutta, aggiungo io) si sente perseguitato.

Mi scrivono: "bisognerebbe capire che sta succedendo nella nostra tifoseria , non nascondiamoci dietro ad un dito. Chi segue la linea societaria è serie A, chi critica o è analfabeta o vuole regalie varie e non le ottiene. Purtroppo questo siamo diventati".

Può essere vero, anzi questa divisione in campo di battaglia contrapposto esiste eccome, ma è vero parzialmente.

Perché questa spiegazione è di parte.

Agli occhi di quelli "anti", chi è vicino alla linea societaria per semplice adesione convinta è "papponiano", se giornalista "giornalaio che tiene famiglia", al soldo del "pappone", "non vuole vincere" ed è "tifoso dei bilanci" e non del Napoli.

Devo continuare?

La verità è che siete indegni di chiamarvi tifosi del Napoli tutti quanti riteniate di fare parte dei due schieramenti, ed anche di chiamarvi Uomini, tantomeno perbene, se solo etichettate chi non la pensa come voi in questa maniera indegna manco fosse una guerra di religione e non uno scambio di opinioni diverse tra tifosi della stessa squadra.

Vergognatevi tutti.

Io per parte mia continuerò a pensarla con la mia testa senza sentirmi di appartenere a nessuno schieramento, disposto a confrontarmi sempre, difendendo con forza le mie idee, ma pronto a cambiare opinione se qualcuno mi convince con la semplice forza delle argomentazioni.

Vuol dire che mi avrà arricchito e quindi dovrò solo ringraziarlo. Avrò imparato qualcosa.

PS: questo post non riguarda me, riguarda voi!

Non si è Uomini con la U maiuscola quando si pensa che chi la pensa diversamente da sé vada offeso. Solo questo. E non riguarda solo il calcio. Ma mi rattrista che pure in una materia futile come lo sport accada. Ancor peggio. È segno delli'mbarbarimento dei tempi.

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