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Neres, i rapinatori sono gli stessi di Zuniga: rocambolesca fuga e intercettazioni

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La ricostruzione dell'accaduto da parte di Rai News
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

I tre malviventi che hanno rapinato l'orologio di lusso al calciatore del Napoli David Neres la notte del primo settembre, subito dopo la partita contro il Parma, sono esperti criminali, specializzati in colpi di questo tipo. Uno degli arrestati, nelle intercettazioni, si vanta anche della rapina dell'orologio di Zuniga, altro calciatore del Napoli, nel maggio del 2014. Lo riporta Rai News.

"Avevano così premeditato e pianificato bene la nuova rapina nei confronti del giocatore brasiliano, arrivato da pochi giorni a Napoli: la banda aveva notato il valore dell'orologio indossato da Neres proprio in occasione del contratto firmato con il club, momento immortalato da foto e video. Da lì l'idea di progettare un'azione criminale mirata. Che scatta quando il minivan che trasporta il calciatore lascia lo stadio Maradona diretto in un albergo di corso Vittorio Emanuele, inseguito dai rapinatori. Si tratta di Gianluca Cuomo, Giuseppe Vitale e Giuseppe Vecchione, pregiudicati del rione Lauro di Fuorigrotta, tra i 24 e i 34 anni. I tre affiancano il pullmino in via Nino Bixio, infrangono il finestrino, immobilizzano l'autista e puntano una pistola contro il calciatore minacciandolo in inglese e costringendolo a consegnare l'orologio. Poi fuggono su due scooter prima di farsi recuperare dal padre di Cuomo, dipendente dell'Asìa, alla guida di un'auto sottoposta a intercettazione ambientale per un'indagine relativa al clan Iadonisi. Le microspie registrano i commenti e la gioia dei rapinatori per l'eccezionale bottino, un orologio dal valore di oltre centomila euro. "Qua prendiamo 120-130 mila euro" esultano mezzora dopo il colpo, mentre valutano l'orologio rubato. Subito dopo la rapina si sono disfatti di vestiti, caschi, e perfino scarpe gettandoli in un camion dell'Asìa con la complicità anche di un secondo dipendente dell'azienda, motivo per cui, quando tornano nel Rione Lauro, come evidenziano le telecamere installate davanti casa di Cuomo due dei rapinatori, non indossano più le scarpe ma solo i calzini".