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Napoli-Roma, Vincenzo Salemme: «Vedo una città più matura È il momento dello scudetto»

Redazione

Napoli-Roma, Vincenzo Salemme: «Vedo una città più matura È il momento dello scudetto»

Staserà sarò a Milano da Fabio Fazio e non potrò seguire il mio Napoli al San Paolo, ma la partita con la Roma non me la perdo per niente al mondo. La vedrò in camerino sull’iPad prima di entrare in studio». Vincenzo Salemme, 61 anni, nato a Bacoli con Napoli nel cuore, è carico come una molla. Ha conquistato il pubblico teatrale col nuovo spettacolo “Con tutto il cuore”, fa divertire quello televisivo a “Tale e Quale Show” e nel frattempo si prepara per quello cinematografico con “I compromessi sposi” nelle sale a fine gennaio. Traimille impegni, però, Salemme si ferma volentieri quando si parla della sua squadra del cuore.

«La scorsa stagione ho provato la delusione più grande da tifoso: vincere a Torino con la Juve, fare 91 punti in campionato e poi non conquistare lo scudetto… Unavera beffa. Quest'anno però...».

Il Napoli può farcela?

«È sbagliato il verbo: il Napoli deve farcela. Vedo una città più matura, siamo diventati consapevoli della nostra forza, non c’è lo stupore che prima accompagnava una vittoria. Finalmente abbiamo fatto pace con la ragione, i presupposti ora ci sono tutti».

Ce lo dà un pronostico per Napoli-Roma?

«Ma siamo pazzi? Non lo dico neanche sotto tortura! Penso però che la decideranno gli attaccanti».

Meglio Milik o Dzeko?

«Milik perché sta diventando anche assist­man. Dzeko quest’anno lo vedo troppo solista».

Ancelotti o Di Francesco?

«Di gran lunga Carletto. Mi piace tutto di lui: come parla ai giocatori, come mastica la gomma, persino come alza il sopracciglio! È un uomo che non si prende mai sul serio, ma che prende tutto sul serio. E poi fa giocare la squadra come fosse una compagnia di teatro: segue gli stati d’animo, l’emotività, l’istinto… Un grandissimo».

Carlo più “napoletano” di Sarri?

«Sì, è più compatibile allo spirito di Napoli. E poi è uno a cui piace stare a tavola…».

Ma c’è un calciatore di NapoliRoma buono per un film?

«Koulibaly: ha una faccia da bambino, ma nasconde un animo da guerriero. In un film lo vedrei bene nei panni dell’eroe accanto al gladiatore».

I giocatori che ha amato di più?

«Maradona, Zidane e… Totti. È vero che giochiamo contro la Roma, ma per me Francesco è stato l'ultimo grande interprete legato ad una sola squadra, il più grande del mondo alla sua epoca. Spero che Insigne possa diventare quello che Totti è stato per la Roma e la Nazionale».

De Laurentiis, invece, lo vedrebbe in un film?

«Certamente. Lo vedrei nel ruolo del barone nel grande casato antico napoletano che ama il popolo, ma allo stesso tempo è regale: un burbero dal cuore tenero. Come presidente, poi, è

fantastico. Per lui parlano i risultati: ha portato il Napoli a posizioni di vertice e anche in Champions stiamo facendo partite fantastiche. Che gli vuoi direaun presidente così? Ha ragione su tutta la linea».

Vuole dire qualcosa al suo amico giallorosso Carlo Verdone?

«Lui è un esperto di medicinali quindi… “Mi raccomando tieniti forteese avverti qualche tremarella sai come tirarti su!”».

Gazzetta dello sport