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Stadio Diego Armando Maradona (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
Napoli-Verona si disputerà domani sera alle 20:45 al Maradona. Un match di capitale importanza per gli azzurri che vincendo si assicurerebbero la Champions League. Contro la squadra veneta andrà in scena una sfida con numerosi precedenti che hanno preso il via alla fine degli anni Cinquanta.
Napoli-Verona è diventato un match di cartello del massimo campionato nel corso degli anni Ottanta con la nascita di una forte rivalità tra le due squadre legata a motivi dentro e fuori dal campo. Nel corso delle ventisette sfide disputate a Napoli in sole due occasioni gli scaligeri sono riusciti a portare a casa l’intera posta. I pareggi sono stati cinque (con una prevalenza del punteggio di 1-1), mentre le vittorie dei partenopei raggiungono quota 20 con undici affermazioni negli ultimi confronti. Con un successo nella sfida di domani il Napolipotrebbe stabilire un record di vittorie consecutive contro un’avversaria in Serie A. Ma per prepararci con I migliori auspici all’appuntamento, oggi ripercorreremo le cinque vittorie casalinghe più belle degli azzurri sui gialloblù.
Il primo confronto tra le due squadre avviene nella stagione 1957-1958 che vede l’esordio dell’Hellas in Serie A. Era il Napoli di Vinicio e Pesaola che dopo un inizio di campionato da sogno arrivò al quarto posto in classifica finale. I gialloblù freschi di promozione conclusero il girone d’andata con un buon trend, ma crollarono nel ritorno terminando all’ultimo posto.
Il battesimo di Napoli-Verona andò in scena il 6 ottobre 1957 allo Stadio del Vomero, l'impianto che ospitò le partite casalinghe degli azzurri fino al 1959. La squadra allenata da Amedeo Amadei stritolò gli avversari portandosi sul 3-0 già nella prima frazione con le reti di Di Giacomo al 6', Novelli al 25' e Franchini su rigore al 32'. Nella ripresa i padroni di casa si ripeterono con altri tre gol degli attaccanti (doppietta di Di Giacomo al 62' e all'85' e Novelli al 76') per un 6-0 finale senza appello e con “un caso”. Luis Vinicio, il grande bomber brasiliano, perno dell’attacco di Amadei non firmò il tabellino della gara.
Dopo la roboante vittoria della Coppa Italia per 4-0 nella finalissima di Roma, Napoli e Verona si ritrovarono subito una contro l'altra nella seconda giornata di campionato. Se gli scaligeri in panchina avevano confermato Furio Valcareggi, i padroni di casa invece avevano deciso di riaffidarsi al "Petisso" Pesaola, tornato a guidare gli azzurri a distanza di otto anni. Il match vedeva il confronto tra un Napoli con ambizioni d'alta classifica e un Hellas dall'inferiore valore tecnico ma comunque da non sottovalutare. Il 10 ottobre al "San Paolo" l'eroe di giornata fu il bomber Beppe Savoldi che realizza una doppietta al 10' su rigore e al 78'. Nel mezzo la rete del terzino La Palma al 75' per un 3-0 finale nel segno di Savoldi che punì ancora una volta gli avversari due volte come nella finale di Coppa Italia.
Il 20 ottobre 1985 Napoli e Verona tornarono ad affrontarsi al San Paolo con la seconda apparizione in questo match di un certo Diego Armando Maradona. Il fuoriclasse argentino era arrivato la stagione precedente dal Barcellona partecipando allo 0-0 contro I veronesi che raggiunsero un insperato scudetto. Ma la campagna acquisti di smantellamento da parte della dirigenza scaligera provocò un forte ridimensionamento delle ambizioni dei campioni d’Italia, che infatti lottarono per non retrocedere. L’incontro con il Napoli si presentò carico di tensioni per i forti attriti dovuti ai deplorevoli cori razzisti che i tifosi scaligeri lanciavano nei confronti dei partenopei.
Ma in campo fu ben altra musica. Gli azzurri di Ottavio Bianchi aprirono le danze al 21' con Bruno Giordano, arrivato proprio quell'anno dalla Lazio. Nella ripresa le marcature di Bagni al 48' e di Maradona dieci minuti più tardi chiusero la partita, che terminò in goleada con i sigilli di Bertoni all'83' ed Eraldo Pecci all'85'. Un 5-0 finale senza appello che rappresentò quasi una sorta di testimone tra le due squadre nel ruolo di mina vagante del torneo.
Nell'anno del secondo tricolore azzurro le due compagini si incontrarono nella quarta giornata del girone di ritorno il 21 gennaio 1990. Fu un autentico testa-coda: il Napoli occupava infatti il primo posto in solitaria a 30 punti, mentre i veneti si attestavano in ultima posizione a 12 lunghezze. Sulla panchina azzurra sedeva Albertino Bigon mentre a guidare gli ospiti c'era ancora Osvaldo Bagnoli. In questa occasione i padroni di casa si imposero con un pratico 2-0 maturato già nella prima frazione. Un'autorete di Giacomarro al 16' e un gol di Maradona su grande intuizione di Crippa al 43' legittimarono la supremazia campana fin dalle prime battute.
Il Napoli conservò il piccolo vantaggio di +2 sulle milanesi inseguitrici e proseguì un duello punto a punto con i rossoneri fino agli ultimi due turni. Penultima giornata: le squadre arrivarono appaiate a 47 punti ma fu proprio il Verona a mettere uno zampino fondamentale per la lotta al titolo. Mentre il Napoli vinse largamente 4-2 a Bologna, i gialloblù riuscirono a superare contro tutti i pronostici il Milan al "Bentegodi" per 2-1. Questa vittoria unita al colpo di testa di Baroni contro la Lazio al "San Paolo" di una settimana dopo consegnarono lo Scudetto a Maradona e compagni.
E veniamo a tempi più recenti. Tra gli anni Novanta e Duemila entrambe le società subirono diverse crisi finanziarie che decretarono la retrocessione in Serie B e C. Con la gestione De Laurentiis il Napoli risale nel massimo campionato nel 2007 sotto la guida tecnica di Edy Reja. I gialloblù invece devono attendere la stagione 2013/2014 per fare ritorno in Serie A sotto la presidenza di Setti, che aveva rilevato il club l'anno prima. Dopo l'era Benitez che vide due ricchi successi per 5-1 e 6-2, il sei gennaio del 2018 la capolista allenata da Maurizio Sarri scese in campo al "San Paolo" contro i veneti guidati dall'ex Fabio Pecchia.
Il match si presentava sulla carta scontato vista la distanza di ben trentacinque punti tra le due formazioni: 48 per gli azzurri e solamente 13 per gli ospiti. Ma la vittoria finale per 2-0 non arrivò così facilmente: il Napoli sbloccò la gara solo nella ripresa con un'inzuccata di Koulibaly al 65' il gol della sicurezza di Josè Callejon al 78'. Con questo successo sofferto gli azzurri rimasero in vetta nell'anno straordinario dei 91 punti ma che non riuscì a regalare il titolo. L'Hellas Verona retrocesse mestamente al termine della stagione salvo poi risalire l'anno successivo. Ma domani si scriverà un nuovo capitolo di questa lunga storia calcistica con altri interpreti in panchina e sul campo. E sarà il primo Napoli-Verona al "Maradona".
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