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Perillo torna su Napoli-Verona: “Il gol preso dagli azzurri colpa di Gattuso”

(Getty Images)

L'autorevole giornalista torna sull'ultima gara di campionato degli azzurri.

Domenico Riemma

Napoli-Verona è una ferita ancora aperta. Ne ha parlato Antonello Perillo, caporedattore TGR Campania e curatore della rubrica Mezzogiorno Italia su Rai3, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su 1 Station Radio.

Perillo torna su Napoli-Verona: "Il gol preso dagli azzurri colpa di Gattuso"

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Queste le sue parole: "La rosa azzurra è già di altissimo livello, nel girone di ritorno ha dimostrato tutta la sua forza. Manca un terzino sinistro da quando si è infortunato Ghoulam e non capisco perché non si intervenga subito in quel ruolo. Bisogna andare ad acquistare uno fra i migliori sul mercato".

Il Napoli ha un problema sulla fascia sinistra

"È il segreto di Pulcinella, chi ci vuole mettere in difficoltà ci attacca su quella fascia. Contro il Verona, però, hanno sbagliato tutti: dalla pressione inesistente di Osimhen al mancato slittamento dei difensori, fino all’erroraccio di Hysaj che, tra l’altro, è adattato a sinistra e non è di certo Paolo Maldini. Rispetto per Gattuso, ma quel gol se lo porta sulla coscienza proprio il calabrese. Bisognerà intervenire a centrocampo anche se dovesse restare Fabian e, ovviamente, do per scontato il rinnovo del contratto di Insigne, perché non possiamo fare a meno di lui”.

Sulla Nazionale

"Mancini ha creato un gruppo pari a quello di una squadra di club dal punto di vista dell’affiatamento. Poi, il ‘porta puttena’ di Lino Banfi mi ricorda la canzone dei White Stripes che i ragazzi cantavano nel 2006. Un mantra positivo. Se guardiamo ai nomi, è ovvio che i transalpini sono superiori, hanno un Mbappè per cui io impazzisco, ma in questi 30 giorni può succedere di tutto.

L'Italia è una squadra zeppa di campioni

"Il nostro commissario tecnico è stato bravissimo a creare un bel gruppo, al punto che ci dimentichiamo i nostri campioni: Insigne, Jorginho, Locatelli – che vorrei al Napoli –, Donnarumma e Barella. Proprio il centrocampista dell’Inter era stato fortemente voluto da De Laurentiis, ma il ragazzo ha scelto i nerazzurri. Nel 1982 nessuno avrebbe scommesso su di noi, e alla fine abbiamo alzato la Coppa del Mondo".