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Napoli-Union Berlino, il tribunale scarcera gli undici ultras tedeschi: il motivo

Alex Iozzi

Scagionati i tifosi arrestati in seguito agli atti vandalici commessi mercoledì scorso alla vigilia della gara di Champions League

Si conclude la vicenda legata agli scontri tra gli ultras avvenuti alla vigilia di Napoli-Union Berlino. Il tribunale ha deciso di lasciare liberi gli undici tifosi tedeschi incarcerati mercoledì scorso in seguito agli atti vandalici commessi contro la città campana. A riportare la notizia è Il Mattino nella propria edizione odierna.

Napoli-Union Berlino, si pone fine alla "vicenda ultras"

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Di seguito quanto evidenziato dal quotidiano:

"Per loro una sola prescrizione, secondo quanto emerso dal provvedimento adottato ieri dal giudice Ivana Salvatore: non potranno rimanere in città, dovranno lasciare Napoli, via dal territorio nel quale si sono esibiti nel corso di una sorta di regia organizzata. Non passa dunque la linea della Procura, nonostante la gravità delle accuse mosse nei confronti degli undici teppisti. Non sono bastate infatti le accuse di devastazione, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento, reati consumati tra lunedì e martedì scorsi, quando la città è stata trasformata in un nuovo teatro di sfida, nello scacchiere europeo della violenza hooligans. In sintesi, la Procura aveva chiesto la custodia in carcere, mentre il giudice ha escluso i gravi indizi per il reato di devastazione e ha applicato la misura del divieto di dimora nel capoluogo campano per la sola ipotesi di danneggiamento.

Ma cosa ha spinto il giudice a rimettere in libertà gli undici presunti facinorosi? Questione di interpretazione e di lettura dei fatti emersi nel corso delle indagini. A partire dalla irruzione all'interno del locale "Smesh Burger" di piazza Dante. Per i pm, forti delle testimonianze rese dai gestori del locale, non ci sono dubbi: è stata eseguita una devastazione a tutti gli effetti, da parte di un assortito numero di facinorosi (tra cui gli indici indagati, ndr) che hanno divelto gli impianti elettrici, rovesciato o tavoli, arrecato danni all'arredo interno del locale. Diversa invece la ricostruzione fatta dal giudice, che sembra innanzitutto di mostrare credito per il racconto reso da alcuni degli indagati nel corso degli interrogatori di garanzia: i presunti teppisti hanno spiegato di essersi trovati all'interno di quel locale, perché spinti dall'onda di un corteo decisamente più ampio, in in momento di particolare concitazione. Sarebbero stati indotti così a trovare ricovero all'interno del locale, in una fase di tensione tra tifosi tedeschi e forze di polizia. Intanto, nel pomeriggio di ieri uno degli avvocati degli undici indagati ha avanzato la propria disponibilità a risarcire i danni nel locale.

E non è tutto. Sempre a proposito di scontri alimentati dai tifosi tedeschi, il Riesame ha attenuato la misura a carico di un supporter azzurro coinvolto nei tafferugli di Napoli-Eintracht: i giudici della decima sezione penale (collegio E) hanno revocato i domiciliari per il 40enne Tommaso Riccio, difeso dall'avvocato Emilio Coppola, disponendo l'obbligo di presentazione alla pg: era accusato di devastazione e lancio di oggetti atti a offendere, mentre resta in piedi il reato di resistenza a pubblico ufficiale".



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