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(Getty Images)
Nel corso della trasmissione 'Si gonfia la rete' in onda su Radio Marte è intervenuto David Di Michele. L'ex giocatore ha parlato del Napoli di Luciano Spalletti suo allenatore ai tempi dell'Udinese.
Di seguito le sue parole a Radio Marte:
Sul suo possibile approdo al Napoli
"C'è mancato poco che non giocassi con il Napoli, non venni per colpa di Delio Rossi che non volle mandarmi via dalla Salernitana".
Su Lozano
"Simile a Lozano? Siamo giocatori di quel livello, con velocità, dribbling, estro e fantasia. Quest'anno è anche più completo davanti, anche perché l'allenatore lo ha completato. Spalletti fa fare tanti gol agli attaccanti, produce mole di gioco importante e con diverse caratteristiche può mettere in difficoltà le altre squadre".
Sul Torino
"Torino? Sicuramente affrontare le squadre di Juric è sempre difficile, il tecnico sta dando una grande identità. C'è Brekalo che sta facendo grandi cose, come fatto già l'anno scorso in Germania, era ben visto da tanti club e poi il Toro l'ha soffiato, grande colpo. Con la maglia del Toro non è mai facile portarsi a casa applausi e biglietti da visita, è una maglia molto pesante, devi dimostrare cose giorno dopo giorno. C'è sempre una tifoseria importante e uno spirito combattivo che non manca mai".
Su Spalletti
"Spalletti l'ho avuto come allenatore a Udine e non posso che parlarne bene. Con lui ho fatto più gol in Serie A, 15. Iaquinta ne fece 14 e Di Natale 9, eravamo un bel parco attaccanti ma avevamo anche altre armi. C'erano Muntari, Pinzi, Mauri, Pizarro, Jankulovski e infatti arrivammo in Champions League. Lavoro efficace, nessuno si aspettava quella cavalcata e neanche noi. Sapevamo di essere una buona squadra ma da qui ad andare bene tutto l'anno".
Sul calcio che vorrebbe proporre da allenatore
"Il mio calcio da allenatore? A me piace il calcio di Spalletti, ritraggo molto le sue idee e manovre, cerco di attuarle anche io in campo. Per quanto mi riguarda, facendo il settore giovanile, conta soprattutto la crescita dei ragazzi più del risultato. Prima vanno aiutati i ragazzi nella crescita, gli obiettivi vengono dopo".
Sugli attaccati esaltati dal gioco di Spalletti
"Perché si esaltano gli attaccanti con Spalletti? Lui predilige il gioco manovrato ma è anche molto diretto nell'attacco. Con un giocatore come Osimhen puoi attaccare semplicemente perché è dura stargli dietro, poi ci sono tanti giocatori che hanno grande visione tattica e offensiva che gli mettono palla. Quando c'è Mertens il gioco cambia perché vuole palla suoi piedi ma è comunque devastante".
Sulla squadra favorita per lo scudetto
"Squadra candidata allo Scudetto? In questo momento il Napoli, lo dico per quanto sta facendo e dimostrando, non è mai partito così forte negli ultimi anni".
Su Sarri
"Sarri? Se non ha i giocatori adatti come sta succedendo alla Lazio si fa fatica. Penso che Spalletti abbia una squadra non dico migliore di quella di Sarri al Napoli ma certamente costruita meglio".
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