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Gianfranco Zola (Photo by Michael Regan/Getty Images)
Gianfranco Zola ha rilasciato quest'oggi una lunga intervista ai microfoni del Corriere dello Sport. Magic Box ha detto la sua sulla lotta scudetto, preferendo leggermente, lo stato di forma dell'Inter sul bel gioco del Napoli. L'ex numero 10 del Chelsea ha ricordato inoltre Maradona, suo compagno e mentore.
Di seguito le dichiarazioni di Zola
Su Maradona
"L’unico a mettere d’accordo chiunque. Con la numero 10 e con il sinistro, disegnava capolavori mai più visti. Non riesco a raccontare quante volte io - in una giornata - mi fermi a riflettere su Diego, che mi ha segnato. Mi manca, non accetto che non ci sia più ma siamo impotenti e dobbiamo solo piegarci a quello che ha deciso il destino. Però è stato il più grande di tutti, senza discussione".
Sul Napoli e sulle sue avversarie
"Per settimane, il Napoli di Spalletti è stato di una bellezza spaventosa, sembrava quasi invincibile. Aveva tutto quello che si può chiedere ad una squadra. E poi anche l’Atalanta o il Milan. Ma nulla è per sempre ed inconvenienti ne hanno avuti tutti. Adesso è il momento dell’Inter, non subisce gol e ne segna quanti gliene servono o in abbondanza. Ha trovato uno splendido Calhanoglu e pure Dumfries, per dire, fa sentire la propria voce".
Sull'Inter in fuga
"Per ora è ancora una fughina, direi. Ma è pure un’indicazione sulla forza di una squadra che Inzaghi ha personalizzato sfruttando l’enorme e splendido lavoro di Conte. Le fondamenta le ha buttate giù Antonio, che ha pure vinto, poi Simone è intervenuto con intelligenza, ci ha messo parecchio di suo ed ha confermato ciò che si sapeva di lui, e cioè che è bravissimo. Ma complimenti anche a Marotta e ad Ausilio, perché ceduto Lukaku e Hakimi e dovendo rinunciare a Eriksen, sono andati a comprare uomini simili a quelli dai quali si erano dovuti separare".
Sul boxing-day della Premier League
"La magia di quel mondo è tutta sua. C’è una atmosfera che conquista e il calcio sta aiutando chiunque a lasciare da parte, per un poco, le preoccupazioni. Il City è fantastico: da uomo di campo, come giocatore e poi come allenatore, dico che è frustrante giocare contro di loro. Rientrano in una categoria speciale e a parte e il merito è innanzitutto di Guardiola. Ogni tanto, come contro il Leicester, si prendono qualche rischio, ma sono strepitosi".
Sull'assegnazione del Pallone d'Oro
"Mi pare che Jorginho ha dichiarato che non se lo sarebbe assegnato neanche lui. Io avrei premiato proprio lui invece, per quello che ha ottenuto con il club e con la Nazionale"
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