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Gianluca Agata, giornalista del Mattino, ha parlato Ai canali ufficiali della Roma alla vigilia della partita, in programma il 21 marzo alle 20:45, tra il Napoli e i giallorossi. Di seguito le sue parole.
In quali condizioni il Napoli arriverà all'Olimpico?
"Il Napoli sta ritrovando i suoi calciatori. Questa è una stagione condizionata dal Covid. Ci sono allenatori che preparano una partita per tutta la settimana e poi, il venerdì, devono fare i conti con uno o più casi di contagio. E a quel punto, magari, devono accelerare il rientro in squadra di qualche giocatore che sta recuperando da un infortunio. Ecco, il Napoli è stato tartassato da queste situazioni. A Granada si è presentato con 13 elementi in rosa. A un certo punto, si è trovato senza prime punte di ruolo e ha dovuto schierare Politano centravanti. Ora che si sta rimettendo in sesto, il Napoli sta centrando una serie di risultati utili".
Insigne è tornato a essere il punto di riferimento per tutto il gruppo?
"Io credo che lo sia sempre stato e lo sarà sempre. In questo periodo, ha portato la croce rispetto al gruppo. Ha avuto degli alti e bassi in stagione: più che dal punto di vista tecnico - perché è un grande calciatore - li ha avuti da quello caratteriale, dimostrando qualche limite".
E questi limiti da cosa dipendono?
"Dall'attaccamento alla maglia. È talmente forte che non riesce ad essere asettico in quei momenti in cui invece servirebbe maggiore lucidità".
Un altro giocatore chiave ritrovato sembra essere Fabian Ruiz.
"Il Napoli ha investito tantissimo su di lui. Si era un po' perso, soprattutto per motivi tattici. E questa sua involuzione è andata di pari passo con quella della squadra. Il Napoli non ha dei fuoriclasse, che si caricano il gruppo sulle spalle - penso a Ibrahimovic nel Milan o a Ronaldo nella Juve - e quindi, quando insorgono dei problemi nell'organizzazione del gioco, chi ha un carattere non troppo forte o delle difficoltà di adattamento ne risente. Fabian Ruiz ha un grandissimo talento, ma finora lo aveva fatto vedere solo a sprazzi".
Si parla di un ballottaggio Mertens-Osimhen contro la Roma, mentre Insigne e Politano dovrebbero essere certi di un posto.
"Assolutamente sì. Ecco, fino a qualche tempo la parola ballottaggio non esisteva nel Napoli: ci si chiedeva, semmai, chi potesse fare l'attaccante. Quanto a Mertens e Osimhen, hanno caratteristiche diverse. Il primo è più bravo nel fraseggio, negli inserimenti e nell'uno contro uno. Il secondo ti può fare male se ha un po' di spazio davanti, giocando fronte alla porta. Credo che Gattuso propenderà per Mertens".
Come pensa che il Napoli affronterà la Roma?
"Proverà a fare la stessa partita fatta con il Milan. Quindi, il Napoli giocherà sì in modo aggressivo, ma prestando molta attenzione, perché la Roma è una squadra pericolosa. Al di là del passaggio a vuoto in campionato, i giallorossi arrivano in fiducia a questo appuntamento, grazie alla qualificazione ai quarti di Europa League. Magari, il problema per Fonseca potrebbe essere la fatica accumulata dai suoi uomini: gli impegni in Europa League si pagano in termini atletici".
Qual è il calciatore della Roma che Gattuso teme di più?
"Non ce n'è uno in particolare. Lui teme la Roma nel suo complesso".
Qual è il suo pronostico?
"All'inizio sarà una partita molto tattica, poi diventerà molto bella. Da questa gara si capirà il futuro del Napoli. Se giocherà bene, se riuscirà a fare punti, proseguirà il suo percorso di crescita e avrà più fiducia nella lotta per la zona Champions. Credo che il fattore stanchezza potrà fare la differenza, per il Napoli".
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