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Il Napoli raccontato dalla A alla Z: tutte le emozioni di un 2018 dal colore azzurro

Redazione

Il Napoli raccontato dalla A alla Z: tutte le emozioni di un 2018 dal colore azzurro

Il 2018 è stato un anno ricco di emozioni grazie al Napoli. 365 giorni di pura passione. Una passione che abbiamo privato a ripercorrere in modo speciale.

Ancelotti precursore di una nuova epoca per il Napoli. Il vero colpo estivo di De Laurentiis. Quando a maggio circolava il suo nome, in pochi ci credevano ed invece il maestro è arrivato.

Ballottaggio nelle scelte. La lotta per la maglia da titolare che aumenta la competizione. Ballottaggio tra Mertens e Milik, quello tra Zielinski e Fabian, quello ancora tra Mario Rui e Ghoulam e quello tra Hysaj e Malcuit.

Cavani cercato, agognato e desiderato dal popolo partenopeo. L'unico nome che metteva tutti d'accordo. Era quello il colpo che serviva per contrastare la nuova Juventus di Cristiano Ronaldo. Il nome giusto non per De Laurentiis.

De Laurentiis patron dei partenopei. Dal cinema al calcio. Ha preso il Napoli per mano e dalla Serie C lo ha portato fino all'Europa. Con lui è tutto un odi et amo. Soprattutto odi.

Europa League faccia di due modi diversi di vedere il calcio. Quasi snobbata da Sarri, diventa il trofeo nel mirino di Ancelotti. Due concezioni, due modi diversi di vedere il calcio.

Firenze è il luogo in cui si è perso il sogno Scudetto. Una sconfitta che ha generato più di una polemica soprattutto per la frase "Scudetto? Lo abbiamo perso in albergo". In realtà si è perso in campo.

Girone di ferro. Quello di Champions League. Quello in cui il Napoli si è ritrovato di fronte il Liverpool ed il PSG. Un girone combattuto fino alla fine nonostante fossimo stati additati come quelli spacciati. Poi l'ironica sorte ci ha messo il suo zampino. Come? Chiedete a Benitez.

Hamsik è il capitano indiscusso di questo Napoli. Spesso piovono critiche per le sue prestazioni non sempre al top ma come uomo non viene mai messo in discussione. Ha rifiutato Milan, Juventus, uno stipendio faraonico dalla Cina pur di vincere un trofeo importante con questa maglia.

Insostituibile è un termine cardine del gioco di Sarri che aveva i suoi 11 titolari inamovibili: indovinare la.formazione era un gioco da bambini. Con Ancelotti, invece, la storia è totalmente diversa. Pochi sono i calciatori che riposano e tra questi ci sono Koulobaly, Allan, Callejon ed Insigne.

Lorenzo Insigne è il folletto napoletano. Quello con la magia nei piedi e nell'estro. L'attaccante tutto pepe che sbaraglia le difese avversarie. Guai a chi lo accusa di non avere carattere: non è mai semplice essere un campione nella propria città.

M&M's è l'altro pezzo dell'attacco del Napoli. All'inizio hanno avuto delle difficoltà a venire fuori soprattutto in coppia. Adesso però sembrano davvero funzionare. Se non ci credete, tornate indietro di qualche giorno...

Nuovi acquisti nel 2018. Con l'esattezza 7 tra le solite polemiche. Qualcuno, come Verdi e Younes, deve ancora venir fuori. Qualcuno, come Meret e Karnezis, deve ancora essere scoperti del tutto. Altri, come Ospina e Malcuit e Fabian, hanno convinto tutti. Ad ognuno il suo tempo.

Ounas è l'esempio di quanto Maurizio Sarri e Carlo Ancelotti siano diversi tra loro. Con il primo non è mai riuscito a ritagliarsi il proprio spazio. Con Re Carlo, invece, è partito titolare in più di un'occasione e sempre con ottimi risultati: numero di gol realizzati già tre.

Partenopei è il nome con cui i tifosi del Napoli vengono ormai chiamati. Figli di Partenope. Figli di questa città di contrasti. Un popolo pronto a sostenere questa squadra in qualsiasi momento e situazione. Un popolo che piange ed esulta con la sua squadra. Un popolo che fa tremare gli avversari e che rappresenta il vero dodicesimo uomo in campo.

Quota 91 ha toccato il Napoli nell'ultima stagione con Maurizio Sarri. Un record se non si guarda alla Juventus. Un record che resterà impresso nella storia di questo club e di questa città. Un numero che la dice lunga sulla scorsa stagione: combattuta dal Napoli fino alla fine.

Razzismo è la pagina brutta di questo calcio. Negli stadi li senti spesso. Verso un calciatore di un altro colore, verso un cittadino di un'altra regione. Gli ultimi avvenimenti ne hanno abbondantemente dato esempi. La sola cosa da auspicarsi adesso è che le cose cambino in meglio.

Sarrismo è quel modo di fare calcio che ha impressionato non solo l'Italia ma anche mezza, se non tutta, Europa. Un calcio champagne, veloce ed emozionante. Un gioco che ha piegato anche la Juventus.

Torino, sponda bianconera, è la città in cui il napoletano vuole vincere sempre. Contro quella squadra da sempre rivale: la Juventus. Città di gioie, l'1-0 a favore dei partenopei grazie a Koulibaly, e di dolore, come l'ultima volta che ci siamo confrontati con i bianconeri. Insomma, la città dove il calcio diventa spettacolo.

Undici sono mesi del 2018 in cui il Napoli ha dovuto a fare a meno di Ghoulam. Un'assenza importante per il gioco del Napoli che ha sempre sfruttato la sua forza e le sue scorribande sulla sinistra. Il ginocchio non gli ha dato pace. Tre volte non ha retto ma tre volte il franco-algerino si è alzato.

Vittoria è il costante obiettivo del Napoli e dei napoletani. Vincere qualcosa di importante. Vincere quello che da troppi anni manca in questa città. Una vittoria sfiorata con Sarri e che diventa speranza con Ancelotti da sempre definito il Re di Coppe.

Zurigo è il punto da dove ripartire. La squadra contro cui il Napoli dovrà vedersela in Europa League. Un trofeo che con Ancelotti sembra sempre più possibile. È questo l'obiettivo del 2019.

di Maria Ferriero

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