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Krol: “Il Napoli ha avuto poca personalità. Osimhen non è un contropiedista”

Sara Ghezzi

Le parole di Ruud Krol

Ruud Krol è uno di quei calciatori che è entrato a pieno nella storia del Napoli. L'ex difensore ha sempre mostrato grande amore per la maglia azzurra e per la città, rimanendo un grande tifoso azzurro. E proprio la sua ex squadra che domenica ha visto svanire in parte il sogno scudetto è al centro della sua intervista a La Gazzetta dello Sport. L'olandese ha parlato della squadra, di Spalletti e di Osimhen, tra ricordi e sogni.

"Il Napoli ha avuto poca personalità. Osimhen non è un contropiedista", le parole di Krol

Di seguito le sue parole:

"L'ultima volta ero venuto nell'ottobre del 2016 e si giocava sempre contro la Roma che vinse 3-1 al San Paolo. Alloro ho pensato che per scaramanzia fosse meglio che seguissi la partita in tv come faccio sempre. Perché Napoli è nel mio cuore".

Non è arrivata una sconfitta, ma quel pari..

"Mi dispiace molto per la gente che meriterebbe tanta gioia e felicità per quello che trasmette alla squadra. Però la prestazione non mi è piaciuta ed è un peccato. Spero ancora che il Napoli possa rincorrere lo scudetto. Ma da uomo di calcio ho visto cose in campo che non mi sono piaciute".

Spieghi meglio

"Quando hai un obiettivo così importante e lo senti vicino le forze dovrebbero moltiplicarsi. Come un ciclista che arriva stanchissimo ma appena vede il traguardo dimentica ka fatica e riesce comunque a vincere".

Invece?

"Non ho visto una squadra correre unita verso l'obiettivo. Ci sono momenti in cui si può anche andare in difficoltà in campo, ma bisogna aiutarsi. E poi non ho visto personalità. Se un compagno sbaglia è giusto dirglielo per sistemare le cose".

Non correre uniti per l'obiettivo è una critica dura: crede che in questo possa influire negativamente anche l'ambiente e la società?

"Io osservo e mi faccio un'idea. Non credo che l'ambiente, se parliamo di tifosi, possa essere un problema. Se poi il club non aiuti e supporti la squadra a gestire la pressione questo non lo so. Non conosco i dirigenti. Di sicuro a questi livelli ogni particolare diventa importante".

Tatticamente cosa non l'ha convinta?

"Il passaggio alla difesa a cinque. Conosco bene le qualità degli uomini di Spalletti, che giocano un buon calcio e sanno difendersi con il possesso palle. Invece arretravano ed erano sempre in difficoltà. Se stai a cinque non puoi prendere gol in quella maniera. Rinforzi la linea con un uomo in più per lasciare spazi e poi invece in due sbagliano "escono" e creano l'occasione alla Roma per il pareggio".

Non crede ci sia un problema di condizione fisica visto i finali in calo?

"Può essere. Ma torniamo a quello che dicevo prima, è la testa che comanda le gambe. Se devo raggiungere un obiettivo importante e ho lo stadio che mi spinge trovo comunque il modo di essere aggressivo. Invece contro la Roma il Napoli lo ha fatto solo mezz'ora senza però "ammazzare" la partita. E poi non è possibile che non si faccia magari un fallo in più per bloccare l'avversario. Contro la Fiorentina si è perso senza neanche un ammonito".

Sembra critico anche nei confronti di Spalletti

"A me il suo calcio piace. Il Napoli di inizio campionato era spettacolare. Ora non sembra la stessa squadra. Per esempio a me Osimhen piace tanto ma sbaglia chi pensa sia un contropiedista. Lui è fortissimo di testa e più veloce di tutti in area. Giocasse con un altro attaccante segnerebbe di più lui. Mertens? Lo consigliai al club quando era al PSV e resta fortissimo. Dries potrebbe dare una bella mano lì davanti".

Quasi 40 anni dopo che cosa le è rimasto della sua esperienza a Napoli?

"Mi spiace solo non aver vinto nulla. Ma giocavamo un bel calcio. Nonostante tutto quello che ho vinto con l'Ajax, mi sono divertito di più con il Napoli. Per me rimane l'esperienza più bella che abbia fatto da calciatore".

Vive a Marbella, in Spagna, ma appena può viene a Napoli

"Adoro passeggiare sul Lungomare e anche i quartieri Spagnoli con la mia macchina fotografica cerco di cogliere gli angoli più affascinanti della città. C'è solo una controindicazione..."