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C'è chi lo chiama destino, chi fato o coincidenza. In qualsiasi caso, c'è sempre lì qualcosa pronto a farsi beffe di te. Lo sa bene il difensore del Napoli, Kalidou Koulibaly che, nel 2016, riapriva la corsa allo Scudetto contro la Juventus mentre, in occasione della sfida di ieri sera, ha regalato, a quegli stessi bianconeri, la vittoria con l'autogol per il 4-3 finale. Il minuto 92 si è trasformato in un vero incubo per il senegalese, per la squadra e per i tifosi che ancora increduli, ripensavano a cosa i loro calciatori erano riusciti a fare.LA SINTESI - La partita comincia nel migliore degli auspici: che vinca il migliore. Occasioni da ambo le parti e totale equilibrio in campo. Il momento, però, viene interrotto quando De Sciglio è costretto ad uscire dal campo: al suo posto c'è Danilo che entra e, dopo appena 19 secondi, sigla la rete del vantaggio dei bianconeri. Non passano nemmeno due minuti che ci pensa di nuovo Higuain a sbattere la verità in faccia al Napoli. Una scomoda verità che manda in crisi gli uomini di Ancelotti che fanno davvero fatica a riprendersi e nel primo tempo non saranno mai davvero pericolosi. Un mantra che sembra doversi ripetere anche nella ripresa, anche dopo il doppio cambio del tecnico Ancelotti: dentro Mario Rui ed esordio per Lozano. L'incubo sembra materializzarsi: arriva anche il terzo gol firmato, questa volta, da Cristiano Ronaldo che sigla anche la prima rete assoluta contro i partenopei. La situazione sembra disperata. Poi, però, c'è uno spiraglio di luce: Manolas veste il ruolo di attaccante e supera il portiere avversario proprio mentre il pubblico juventino si faceva beffe di quello partenopeo cantando 'O surdato 'nnammurato. Di nuovo, succede tutto in due minuti e arriva il primo gol in assoluto di un messicano in Serie A firmato da Lozano. I minuti passano e gli azzurri cominciano a farsi coraggio. In loro si accende la convinzione di potercela fare e ci pensa Di Lorenzo che mette dentro un pallone pesantissimo. L'entusiasmo è alle stelle, la squadra ci crede, lotta, vede i minuti di recupero e vede la rimonta storica farsi più vicina. Poi Orsato fischia. E' un fallo di Elmas ai danni di un calciatore bianconero. C'è una punizione da affrontare. Ed eccola lì la beffa: ad intercettare quel pallone è proprio Koulibaly che, questa volta, è sfortunato e con lo stinco tradisce Meret. E' finita. La Juventus vince.L'ANALISI -"Abbiamo regalato un'ora alla Juventus. Poi l'abbiamo ripresa nel secondo tempo ma la prestazione del Napoli non mi è piaciuta". Queste le parole con cui il tecnico del Napoli, Carlo Ancelotti, ha descritto il match perso contro i bianconeri. Parole da cui si evince come qualcosa debba cambiare, che sia nel modulo o nelle trame di gioco o negli interpreti, anche perchè prendere 7 gol in due partite potrebbe rivelarsi troppo per una squadra che sa di poter, e deve, sognare in grande. Senza paura, però, perchè il tempo non manca di certo soprattutto vista la sosta per la Nazionale. Forse, però, troppo non si può impuntare a questa squadra che, anche questa stagione, ha perso una pedina fondamentale come Albiol e si è ritrovata a dover giocare con l'inedita coppia Koulibaly-Manolas insieme da meno di un mese. Forse, però, si possono trovare ancora tante note positive: a questa squadra non manca di certo il carattere perchè recuperare 3 gol ai bianconeri nel loro tempio non è cosa da poco. Inoltre, tutti i nuovi sembrano esserci, sembrano essere pedine valide: da Manolas e Di Lorenzo fino a Lozano, il cui ingresso ha cambiato le sorti di una partita. Una sconfitta, quindi, che non demolisce il Napoli. Anzi, ci permette di trovare ancora qualcosa di positivo. di Maria Ferriero©RIPRODUZIONE RISERVATA
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