Rinaudo: “Juan Jesus con dedizione si è meritato uno spazio importante al Napoli”

Ecco le dichiarazioni dell'ex centrale azzurro su Juan Jesus e sul napoli di Spalletti

Leandro Rinaudo, ex centrale azzurro è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss. L'ex difensore partenopeo ha detto la sua sull'ottimo rendimento di Juan Jesus e non solo. L'ex numero 83 ha commentato anche i prossimi colpi di mercato del Napoli.

Rinaudo: "Juan Jesus è rinato al Napoli. Casale è un difensore molto interessante"

Di seguito le dichiarazioni di Rinaudo

Su Juan Jesus 

"Juan Jesus? E’ il bello del calcio e della vita. Non ha passato sicuramente momenti felici per due stagioni ma che, con voglia, dedizione, passione ed ambizione, è riuscito a ritagliarsi uno spazio e una considerazione importante da parte del mister e della piazza".

Su Giuntoli 

"Giuntoli? Credo che la pandemia ha portato le squadre e, di conseguenza, il calcio a ragionare in un determinato modo. L’importante è che si scelga bene e Giuntoli, negli anni, lo ha dimostrato. Magari, prende un nome che, in un primo momento, non è di alta risonanza ma che, alla fine, possa fare bene ed essere fonte di una plusvalenza per il Napoli".

Sulle difficoltà dei club ad operare sul mercato 

"Il mondo intero, e di conseguenza, anche le società di calcio, ha subito una bella batosta. Vedendo l’ultima partita del Napoli con pochissime persone allo stadio perché la capienza deve essere diminuita per forza di cose, automaticamente, i club si adeguano. Il Napoli, quando poteva prendere qualche giocatore conosciuto, ha preso sempre qualche calciatore che poteva farsi conoscere diventato poi importante a Napoli. Il Napoli è ben indirizzato su questa linea".

Su Casale

"Casale? Secondo me, è un giocatore importante essendo attenzionato da questi club e da due direttori sportivi che sanno fare bene il loro lavoro, Può fare bene e lo sta dimostrando. Anche il Milan sta per chiudere un 2004, è un giocatore che io conosco dal potenziale incredibile. Fa un po’ paura essere un 2004 perché, in Italia, non abbiamo ancora la cultura di lanciare i giovani e di fare scommesse su di loro ma sono dei giocatori su cui puntare perché hanno un avvenire sicuro".