Napoli e Inter stanno vivendo una stagione in cui ogni punto può risultare decisivo nella corsa per lo scudetto. Entrambe le squadre si trovano in una situazione di apparente equilibrio, ma le differenze tra i due percorsi si manifestano in modo evidente sotto vari aspetti. Un discorso che vale soprattutto per quanto riguarda la gestione della pressione, l’intensità fisica e la profondità della rosa, a questo punto decisiva.
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Napoli e Inter, sfida punto a punto: lo scudetto a chi andrà?
Il Napoli è la vera sorpresa di quest'anno
—Il Napoli ha iniziato il campionato con l’obiettivo dichiarato di ottenere un piazzamento in Champions League. Di contro, l’andamento positivo della prima parte di stagione ha cambiato le aspettative, spingendo la società, l’ambiente e i giocatori a considerare seriamente la possibilità di lottare per lo scudetto (e di vincerlo). Questa transizione ha avuto un impatto importante sul piano mentale. Alzare l'asticella degli obiettivi in corsa, infatti, espone ad un livello di pressione non facile da sostenere. Va inoltre detto che due anni fa il Napoli ha vinto il campionato in un contesto molto diverso, di fatto senza concorrenti e con un vantaggio accumulato con largo anticipo. Oggi la situazione è radicalmente diversa, e la continuità di rendimento è diventata più difficile da sostenere.
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Il Napoli non partiva favorito, e questo era chiaro fin dall'inizio. Lo sostenevano i critici e gli esperti, insieme ai bookmaker. Questi ultimi avevano infatti previsto delle quote nettamente a sfavore del Napoli, e lo stesso vale per i blog specializzati in betting, che spiegano anche come scegliere il bonus scommesse. Arrivati a questo punto della stagione, però, il Napoli ha davvero la possibilità di conquistare lo scudetto, sebbene abbia perso qualche punto di troppo durante le ultime settimane, consentendo il sorpasso all'Inter.
E ci sono dei motivi concreti alla base di questo piccolo passo indietro. Innanzitutto il calo di intensità fisica nei secondi tempi: questo limite è emerso in diverse occasioni, specialmente contro le squadre di medio-alto livello, dove la qualità degli avversari punisce immediatamente ogni disattenzione o flessione. Cristian Stellini, non a caso, ha sottolineato l'importanza della gestione delle energie fisiche e mentali. Le difficoltà nel mantenere la stessa aggressività per novanta minuti si riflettono nei risultati e nella percezione generale della squadra, che rischia di perdere fiducia in se stessa.
Una rosa meno profonda rispetto all'Inter
—Un altro elemento che sta condizionando la corsa del Napoli è la scarsa profondità della rosa. Antonio Conte e il suo staff devono fare i conti con una panchina limitata, che riduce le possibilità di intervenire in modo efficace durante la gara, sia per gestire la stanchezza dei titolari, sia per cambiare strategia in funzione dell’andamento del match. La mancanza di alternative valide in alcuni ruoli chiave rende più difficile gestire le rotazioni, soprattutto in un campionato lungo e intenso come quello attuale. L’unico giocatore in grado di creare superiorità numerica nell’uno contro uno (Neres) ha avuto un impatto piuttosto limitato, e Okafor - preso per sostituire temporaneamente Kvaratskhelia - non si è praticamente visto.
In conclusione, i numeri giocano a sfavore del Napoli, ma la speranza dei tifosi è che possa arrivare fino in fondo e vincere uno scudetto di fatto miracoloso.
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