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(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
A "1 Football" programma radiofonico in onda su 1 Station Radio è intervenuto Antonello Perillo, caporedattore centrale TGR Campania ed ha parlato della attuale stagione di Serie A, degli impegni della Nazionale e delle possibilità di permanenza di Insigne e Dries Mertens.
Ecco le parole del giornalista campano
Sull'Italia
"L’Europeo vinto, conoscendo Mancini e Vialli, è un punto di partenza, perché sono talmente bravi a motivare i ragazzi e hanno creato un gruppo incredibile con gente di esperienza, quali Bonucci e Chiellini, e ragazzi davvero promettenti, quali Locatelli e Barella. Stasera, ma soprattutto nel Mondiale in Qatar, vedremo una squadra affamata"
Sulla Super League
"Superlega? Non sta né in cielo né in terra, sono assolutamente contrario in primis perché amo il calcio vero, quello delle province, quello dei ragazzi della Serie D e della Lega Pro che sognano di sfondare. Qualora dovesse partire, sarebbe la mazzata definitiva al calcio, non solo quello italiano, che sta superando a fatica i problemi economici generati dalla pandemia. Infine, sarebbe la morte delle favole tipo Chievo Verona. Ma poi, il problema non è incassare tanti soldi, bensì saperli gestire bene: prima di incassare di più bisognerebbe migliorare nella gestione. Se non si risolve l’emorragia economica, finirebbero anche i miliardi della Superlega. Ci sono squadre che danno dieci milioni di euro ad allenatori per il loro blasone, ma che, ad oggi, non li valgono".
Su Insigne
"Insigne? Adl sta gestendo con molto equilibrio il proprio club, e grazie a questo abbiamo raggiunto grandi risultati sul campo. Il presidente ha dimostrato di saper tenere i conti a posto e competere per le prime posizioni. Il caso Insigne è spinoso: mi auguro che si possa risolvere quanto prima, perché il ragazzo è troppo importante per questa squadra ed in questo anno potremmo dare la zampata finale per vincere lo Scudetto. Potrebbero esserci delle ripercussioni anche sul cammino degli azzurri, è come se Totti o Del Piero avessero giocato in scadenza negli anni dei loro Scudetti. Credo che Mertens, a fine stagione, potrebbe andare a fare una esperienza all’estero, e se questo dovesse accadere, con la partenza anche di Ghoulam, potrebbero esserci le condizioni economiche per rinnovare il contratto di Lorenzo”.
Sulla possibilità di passare a 18 squadre in Serie A
"Campionato a 18 squadre? Si può fare, ancorché i calendari, ad oggi, sono davvero congestionati. Gente come Belotti, Berardi, Raspadori non giocano le coppe con i club, ma sono chiamati ad affrontare un numero spropositato di partite in ogni stagione. Se badassimo solo ai calendari, dovremmo valutare addirittura i campionati a 16 squadre".
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