Nella giornata di oggi nel corso di "Il Sogno nel Cuore" Radio Station 1 è intervenuto Eugenio Albarella. L'ex preparatore atletico del Napoli ha parlato di alcune tipologie di infortuni e di diversi fattori che condizionano i calciatori.
ultimissime calcio napoli
Albarella: “Gli infortuni sono spesso causati anche da uno stress psicologico, bisogna avere la giusta conoscenza in materia”
Nella giornata di oggi nel corso di “Il Sogno nel Cuore” Radio Station 1 è intervenuto Eugenio Albarella. L’ex preparatore atletico del Napoli ha parlato di alcune tipologie di infortuni e di diversi fattori che condizionano i...
Infortuni Napoli, Albarella: "I lunghi stop sono spesso causati anche da uno stress psicologico, bisogna avere la giusta conoscenza in materia"
Di seguito le dichiarazioni di Eugenio Albarella:
Per luogo comune, gli infortuni muscolari vengono associati ad un lavoro scadente dei tecnici e dello staff che coadiuvano gli allenatori, solo perché che conoscono bene le dinamiche del calcio. Purtroppo non è così semplice. Una componente molto importante che condizione l’indice di infortunio è lo stress mentale. Quando si è sotto stress, aumenta la probabilità di infortunio. Chi non vuole capire certe cose, pensa siano solo alibi, ma bisogna avere la giusta conoscenza in materia. Il calcio di oggi è uno sport completamente diverso da quello di un decennio fa: i calendari sono compressi e, ora, con l’avvento del Covid, lo sono ancora di più.
Nessuno, però, dice che ci sono due tipologie di calciatori: quelli normali e quelli che io definisco ‘animali da competizione’. Quelli normali possono portarsi addosso lo stress di una partita fino a 72 ore dopo l’evento, a ridosso di un’altra partita, ed è per questo che si infortunano più frequentemente. Lo stress innalza i livelli di cortisolo, che abbassano il sistema immunitario, dunque si è meno forti. Lo stress, però, non è legato solo a fattori agonistici. Quello acuto è legato all’adrenalina della competizione.
Su Totti e Di Biagio
Un esempio che mi viene in mente è il rigore di Di Biagio contro la Francia ai mondiali del ‘98, dove nello sguardo del calciatore si vedeva già la poca serenità e l’alta incidenza dello stress. Al contrario, invece, il rigore di Totti contro l’Olanda nell’Europeo 2000, dove poco prima di calciare avvisò i compagni che avrebbe fatto il cucchiaio.
Sulla prevenzione degli infortuni
Prevenzione? Oggi non c’è tempo per farla, dunque l’unico strumento che abbiamo a disposizione per abbassare la probabilità di infortunarsi è allenare bene gli atleti.
Albarella ha quindi parlato delle varie tipologie di infortuni che nell'ultimo periodo hanno colpito pesantemente la rosa del Napoli. Gattuso infatti deve fare ancora i conti con numerose assenze tra cui quelle di Lozano e Petagna.
© RIPRODUZIONE RISERVATA