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Napoli Genoa non era solo la partita tra fratelli. Napoli Genoa è diventata, nel giro di 24 ore, una partita cruciale. Perché riapre di fatto la corsa alla vittoria dello scudetto dopo lo 0-0 di Ferrara tra Spal e Juventus.
Basta un solo colpo giusto per proseguire la corsa. Lo mette a segno Raul Albiol, celebrato prima del match con la maglia delle 200 presenze in azzurro.
MALEDETTO PALO - Parte come una vera sfida, che di fraterno ha solo il rispetto per l'avversario in campo. Il Genoa non è venuto a Napoli per passeggiare, il Genoa è venuto per giocarsi la partita e provare a vincere. Ed infatti, gli uomini di Ballardini si rendono spesso pericolosi nei pressi dell'area di rigore avversaria senza, tuttavia, impensierire particolarmente Reina. La gara la deve fare il Napoli e il Napoli la fa, con i rossoblù per lo più arretrati ma la sorte non è amica degli azzurri. Al 19'Sarri è costretto al primo cambio: Hamsik si tocca la coscia destra e chiede di essere sostituito. La scelta cade, ovviamente, su Zielinski, (per il Capitano si scoprirà essere un problema muscolare al flessore). Insigne e compagni cominciano una danza leziosa, fatta di soliti virtuosismi ma, questa volta, la forma fisica non supporta a pieno il bel gioco e ne risulta una squadra inconcludente che deve sbattere la testa anche con un pizzico di sfortuna: al 39' Allan si divora un gol fatto proprio dinanzi a Perin, mentre al 43' è il palo a negare il gol a Insigne! E termina, così, un primo tempo poco convincente.
TESTATA ISPANICA - Nella ripresa la musica cambia giusto qualche nota, a parte un piccolo calo fisiologico dei genoani. La sfortuna, invece, è in gran forma ed un altro palo nega il gol a Mertens che con precisione chirurgica aveva piazzato il destro. Sembra una situazione impossibile da sbloccare ed invece, al 71', ci pensa la testa di Raul Albiol a sfruttare un ottimo calcio d'angolo battuto da Callejon. Questa volta non c'è palo che tenga e il ruggito spagnolo fa esplodere il San Paolo di gioia!
Al triplice fischio la vittoria non porta tre punti qualsiasi. Sono i tre punti che dimostrano che la corsa allo scudetto è ancora tutta da vivere. E che l'equilibrio precario può spostarsi nel giro di un attimo, a suon di un gol solo. Magari trascinando le emozioni fino al 22 aprile quando allo Stadium si potrebbe giocare la partita decisiva. E quindi si prosegue così, battuta dopo battuta, gara dopo gara. Perché la Juventus lotta ma il Napoli risponde. An zi, come direbbe il compianto Necco, Torino chiama, Napoli risponde.
Redazione
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