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Se tre indizi fanno una prova, ci siamo. Le sconfitte con Juventus e Feyenoord, prima, e lo scialbo pari con la Fiorentina, poi, sono la prova di una crisi d'identità ma soprattutto di gioco, per il Napoli.
Anche con i viola, il copione sembra essere lo stesso. Gli azzurri cominciano offrendo il loro gioco migliore con una buona occasione già dopo appena 50 secondi. E' alla soglia del quarto d'ora, però, che la squadra di Sarri comincia a dare segni di stanchezza e di poca convinzione. Ed è solo il fuorigioco di Simeone, in occasione del gol, a salvare il Napoli da una situazione che lo avrebbe posto in una posizione particolarmente difficile. Gira così tutto il primo tempo, con una Fiorentina capace di dominare il centrocampo azzurro, di chiudere tutte le linee di passaggio e di non permettere al Napoli di ripartire.
Nel secondo tempo, il Napoli prova a spingere di più soprattutto grazie a qualche lampo di Zielinski, chiamato ancora a sostituire Insigne alle prese con un'infiammazione al pube. Come per gli azzurri, però, anche per la Fiorentina piovono occasioni che un Reina in grande forma, riesce a neutralizzare. Insomma, un gioco sterile, un possesso palla altrettanto sterile. E fa rabbia vedere, ancora una volta, un risultato negativo.
Una situazione complessa che vede un totale blackout del Napoli, probabilmente anche per una condizione fisica e psicologica non al meglio, di uomini importanti come Insigne, Callejon, Mertens e soprattutto Marek Hamsik. E fa pensare questa ostinazione di Maurizio Sarri che dovrebbe forse scendere a compromessi con le proprie idee e dare una chance a chi come Rog e Ounas potrebbe dare più garanzie o, almeno, un pizzico di imprevedibilità alla manovra.
Tirando le somme di ieri possiamo dire che la nota negativa, oltre al gioco, è quella mancata realizzazione di un sorpasso che ci avrebbe permesso di tornare a +1 sull'Inter e a +3 sulla Juventus. Avremmo potuto allontanare ancora di più la Roma che ieri ha solo pareggiato la sua partita contro il Chievo. Avremmo potuto raggiungere un minimo di sicurezza che probabilmente avrebbe anche giovato alla stessa squadra. Ancora nulla è perduto ma qualcosa va assolutamente cambiata.
La nota positiva, invece, è il pubblico del San Paolo che continua a credere ed incitare i suoi. A Mertens non serve chiedere ancora più sostegno perchè non manca. Piuttosto dovrebbe prendere per mano la squadra e ripagare questo popolo con dei successi.
REDAZIONE - Maria Ferriero.
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