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Lorenzo Insigne (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
Non può bastare la partita contro lo Spezia e la qualificazione in semifinale di Coppa Italia per zittire i detrattori, i pessimisti ed i sapientoni. Non può bastare poiché resta sconcertante vedere le diverse facce di un Napoli che non sembra avere una chiara identità, sia di gioco che caratteriale. Il peccato è che la qualificazione sia passata quasi in sordina, non se ne parla, mentre si macinano tante parole sul Napoli che non va, su Gattuso che ha espressamente dichiarato che mai si dimetterà, su De Laurentiis che ha già un accordo con Benitez, intanto non parla con Gattuso ed è ai ferri corti con Giuntoli.
In sintesi, come troppo spesso accade, una disamina chiara su problemi in campo, diventa difficile da farsi poiché tutti sono concentrati su contorni che quasi mai risultano essere reali e veritieri. Napoli città ama la sua squadra ed gioco del calcio, ma tende a perdersi dietro ai pettegolezzi, dimenticando che il problema reale da affrontare è quella squadra che non riesce ad esprimersi, secondo il sottoscritto, come può, considerando il valore dei giocatori che la compongono.
Eppure gli azzurri sono vivi su tutti i fronti, non sono distanti in classifica dalle posizioni che contano, sono ancora in gioco in Europa League e lo sono in Coppa Italia. Non è poi tutto da buttare! E' davvero il momento di cestinare un giocattolo quando lo si può ancora aggiustare? Bisognerebbe predicare la calma, tenere la mente libera dai pensieri negativi e scevra dalle paure.
Non tutto può essere sistemato in allenamento, allora l'unica cosa che conta è vincere, vincere e vincere ancora per scacciare via i problemi reali ed i contorni privi di credito ed autolesionisti di molti addetti ai lavori, o pseudo tifosi partenopei. Le critiche sono giuste, quelle sul campo; tutto il resto è erbaccia che va estirpata, in particolar modo in un momento cosi delicato.
L'ambiente Napoli, che è una cosa diversa dalla squadra, va protetto. L'ambiente Napoli, di cui fa anche parte la squadra, è rappresentato dalla piazza che oggi fa fatica a comprendere cosa stia succedendo e troppo spesso è distratta da voci che non hanno nulla a che fare col campo, finendo per dimenticare il campo stesso. E' opportuno quindi che tornassimo tutti a parlare di calcio e non dei rotocalchi sportivi che amano il gossip o i colpi ad effetto.
Per il bene del Napoli, a rigor di logica, adesso più che mai c'è la necessità di fare un passo indietro e limitarci a parlare delle partite, vinte o perse che siano. Arriverà il momento del toto allenatore, del toto direttore, di domandarci se Gattuso crede o meno nel progetto Napoli; ora conta inanellare vittorie per ritrovare morale e la consapevolezza delle proprie capacità.
E' una frase scontata ma anche una sacrosanta verità: vincere aiuta a vincere. Questo Napoli ha bisogno di vincere come l'aria e solo così imparerà a reagire anche alle avversità in campo che inevitabilmente nel corso di novanta minuti bisogna affrontare. Oggi gli azzurri non ne sono in grado, non solo per problemi tecnici, ma anche per la mancanza assoluta di serenità. Per il bene del Napoli quindi, torniamo a parlare di calcio e lasciamo fuori ogni altro futile e sterile argomento.
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