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Napoli, buonissima l”andata ma per vincere servirà più attenzione

Redazione

Vittoria che avvicina ai quarti di Europa League. Ma anche sofferenze e il rischio di subire un gol, sventato dall’ottimo Meret. Alle poche migliaia di fedelissimi che seguono il Napoli al San Paolo sono stati dedicati i primi due gol...

Vittoria che avvicina ai quarti di Europa League. Ma anche sofferenze e il rischio di subire un gol, sventato dall'ottimo Meret. Alle poche migliaia di fedelissimi che seguono il Napoli al San Paolo sono stati dedicati i primi due gol segnati in otto minuti da Milik - schierato in coppia con Mertens - e da Fabian, entrambi di pregevole fattura. Ancelotti ha studiato bene il Salisburgo, chiedendo ai suoi di attaccare centralmente perchè debole è la coppia difensiva Ramalho-Onguènè: sfruttato benissimo da Milik (prima rete nelle coppe europee) il passaggio filtrante di Mertens; ottimo il sinistro al volo di Fabian sul servizio dalla destra di Callejon, che ha indossato i gradi di capitano. Mobile, in grado di proporre buone giocate e assist, tuttavia sempre a secco, Mertens in una squadra che ha ritrovato la brillantezza offensiva e la solidità difensiva in un momento cruciale della stagione.

Tuttavia gli azzurri hanno provato a complicarsi la vita contro l'attacco austriaco guidato dal capocannoniere israeliano Dabbur. Nel primo tempo qualche errore di troppo a centrocampo, a cui ha dovuto porre rimedio il lottatore Allan. E dietro in difficoltà Hysaj - è l'ombra dell'esterno apprezzato nel triennio di Sarri - e Maksimovic. A tre leggerezze difensive, segnale di una maturità non pienamente raggiunta perchè era fondamentale serrare le fila e non incassare gol, ha posto rimedio con il suo istinto il giovane portiere Meret, decisivo quanto i gol dei compagni attaccanti. Nulla, comunque, rispetto al clamoroso errore e al colpo di testa di Onguènè nella sua porta che ha chiuso la partita e avvicinato concretamente questo bel Napoli ai quarti di Europa League anche se a Salisburgo mancheranno i due difensori centrali, perchè Koulibaly e Maksimovic, diffidati, non sono stati accorti e si sono fatti ammonire. E servirà, per avanzare verso la finale di Baku, una superiore dose di concentrazione e cattiveria in difesa. Nell'ultima mezz'ora vi è stato uno show con gli uomini di Ancelotti alla caccia di altri gol per rafforzare le chance di qualificazione e divertire la platea, con una variazione dell'assetto offensivo perchè Callejon si è accentrato e Mertens si è spostato a destra, finchè non è stato sostituito tra gli applausi da Insigne. E' bello, e costruttivo, l'atteggiamento dei tifosi nei confronti di Dries, di cui sono riconosciuti il grande impegno e i 56 gol nelle ultime due stagioni, quando è stato il trascinatore del Napoli.

Le assenze a Fuorigrotta, intanto, sono un fenomeno da analizzare. In altri momenti, neanche troppo lontani, il San Paolo avrebbe fatto registrare doppio sold out per le partite contro Juve e Salisburgo. Invece, sono stati complessivamente superati i 74mila spettatori. Quello austriaco non è un top club però era in gioco il più importante pezzo della stagione del Napoli, scivolato a 16 punti dal primo posto in campionato ed escluso dalla Coppa Italia. Ostilità nei confronti di De Laurentiis, quella che in alcune fazioni della tifoseria ha radici profonde ed emerge a prescindere dai risultati? Delusione per il clamoroso distacco degli azzurri rispetto alla Juve? Sono partiti segnali di dissenso dagli altri settori quando sono saliti dalle curve cori contro il presidente, una presa di distanza non da parte di chi appoggia il patron ma di chi crede che la compattezza ambientale possa favorire il cammino del Napoli verso la finale del 29 maggio.

Il Napoli ha confermato l'ottimo trend realizzativo in Europa League (8 gol in tre partite) e ha ravvivato la deludente duegiorni del calcio italiano. Aspettando la sfida tra Juve-Atletico Madrid della prossima settimana, l'Inter si è bloccata a Francoforte, fallendo un rigore. Brutta gara con l'Eintracht, che si è lamentato per episodi dubbi nell'area nerazzurra: ma in Europa League il Var non c'è e così i dubbi non vengono cancellati, tutto resta in sospeso. L'uso della tecnologia, in caso di concessione di un rigore a Oporto, avrebbe potuto consentire alla Roma di accedere ai quarti di Champions e invece è scattato l'esonero di Di Francesco. Al suo posto il più romano e romanista degli allenatori, il testaccino Ranieri, peraltro fresco di esonero: il Fulham, penultimo in Premier, lo aveva licenziato il 28 febbraio. Pallotta, da Boston, ha dato l'ordine di scrivere la parola fine in calce a questa tormentata storia, con Di Francesco difeso ufficialmente dall'ex compagno Totti ma sulla graticola da quando era iniziata la stagione, per la sua confusione tattica. Ma ha pagato anche per colpe altrui, perchè la squadra era stata indebolita dopo pesanti cessioni e discutibili acquisti, come quello di Pastore, oggetto misterioso pagato 25 milioni. LaRoma lotterà per un posto in Champions (l'ultimo disponibile è a tre punti) in un clima infuocato. E pensare che un anno fa all'Olimpico festeggiavano il trionfo sul Barcellona. Il Mattino.