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Napoli - Un po' meno brillante e spettacolare, ma molto più cinico e pratico: come si era già visto del resto nella precedente partita di campionato contro l'Atalanta, al San Paolo. E' ancora presto per dire che il Napoli di Sarri sta cambiando pelle, ma il bis di domenica sera a Bologna rappresenta il secondo indizio ed è una promettente verifica della maggiore solidità tattica e anche mentale raggiunta finalmente dagli azzurri, che stanno imparando a non pagare dazio nei periodi di black-out e difficoltà. E' questo il segreto di un avvio di stagione esaltante, almeno dal punto di vista dei numeri: cinque vittorie in altrettante gare, tra il campionato e i preliminari di Champions League con il Nizza.
I tanti gol realizzati (13) non fanno quasi più notizia, ormai: per una squadra dal potenziale offensivo indiscutibile e abituata a trovare con facilità la via della porta avversaria.
La migliore tenuta difensiva, con appena due reti subite finora da Reina, è invece un segnale positivo e in controtendenza, rispetto al passato recente. Adesso c'è infatti più equilibrio tra i reparti ed è aumentata a vista d'occhio la concentrazione dei giocatori: al di là del rendimento in confortante ascesa dell'esperto portiere spagnolo.
E' un Napoli più completo e meno vulnerabile, insomma: anche se nelle ultime due partite non è riuscito a esprimere a tempo pieno il suo solito gioco spumeggiante. Ma il calendario non concede tregua e diventa fondamentale dosare le energie, con dietro l'angolo la prima trasferta della fase a gironi della Champions. Già domani gli azzurri voleranno in Ucraina, dove li aspetta la insidiosa trasferta di mercoledì sera contro lo Shakhtar Donetsk: stressante pure dal punto di vista logistico (oltre tre ore di viaggio) e dunque da affrontare con la massima attenzione. Inevitabile un po' di turn over, con almeno un paio di titolarissimi (Jorginho e Hamsik) che hanno dato contro il Bologna la sensazione di dover tirare il fiato.
Le alternative in mezzo al campo non mancano, con Diawara e soprattutto Zielinski in rampa di lancio. Da verificare le condizioni di Chiriches, di nuovo messo ko da una lussazione alla spalla. In attacco scalpita invece il polacco Milik, rimasto in panchina per tutti i 90' al Dall'Ara. Sarri dovrà trovare il modo di coinvolgerlo sempre di più, nonostante la straordinaria efficienza del tridente leggero.E' appena metà settembre ed è già affiorata un pizzico di stanchezza, dopo la partenza a razzo imposta dal preliminare con il Nizza. E' questo l'unico motivo di preoccupazione. Repubblica.
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