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Multiproprietà, parla Grassani: “FIGC incoerente, la Filmauro ha investito milioni!”

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Mattia Grassani, avvocato che cura gli interessi della famiglia De Laurentiis, ha parlato delle multiproprietà

Francesco Melluccio

Mattia Grassani, avvocato che cura gli interessi della famiglia De Laurentiis, ha parlato ai microfoni di Tuttobari.com della questione multiproprietà. Al momento la Filmauro possiede due club, uno in Serie A (il Napoli) ed uno in Serie B (proprio il Bari): prima la FIGC ha permesso questo tipo di investimento, finendo poi per vietarlo completamente. Il legale Grassani ha dunque espresso il suo disappunto per questa "incoerenza" della Federcalcio.

Le parole di Grassani sulle multiproprietà e la presunta incoerenza della FIGC

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Di seguito le parole dell'avvocato Mattia Grassani sulla questione multiproprietà, ai microfoni di Tuttobari.

"Il ricorso presenta cinque diversi motivi sulla base dei quali il provvedimento della FIGC del 1° ottobre 2021, che ha imposto la definizione delle due soluzioni di 'multiproprietà' esistenti (Napoli/Bari e Hellas Verona/Mantova) entro il 30 giugno 2024, deve ritenersi illegittimo. I motivi vertono su generali principi di diritto, italiano e comunitario, nonché sulla incoerenza del comportamento della FIGC. Prima ha autorizzato, mediante conferimento del titolo sportivo e ammissione a tre campionati di Serie C, una determinata iniziativa imprenditoriale e successivamente, senza che siano intervenuti fatti nuovi né norme imperative di rango superiore, dopo che Filmauro ha investito decine di milioni di euro nell'attività, finisce per vietarla, attivando tale preclusione anche per le situazioni in essere.

Preclusione che interviene dopo che, il 7 maggio 2021, la stessa FIGC aveva ribadito, in sede di riforma dell'art. 16bis NOIF, che per le situazioni preesistenti avrebbe continuato ad applicarsi il precedente regime normativo. L'obiettivo è ovviamente quello di tornare allo status quo ante, e dunque alla possibilità per il medesimo soggetto di controllare due società, purché non appartenenti alla medesima categoria, a tempo indeterminato".