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(Photo by SSC NAPOLI/SSC NAPOLI via Getty Images)
Questa stagione di Serie A sta per terminare mentre resta ancora da giocare per la Champions League. La società ha quindi intenzione di tenere il clima il più sereno possibile. Per questo motivo resta ancora da affrontare il tema legato alle multe in casa del Napoli. Queste sono arrivate al seguito dell'ammutinamento della squadra al termine del match contro il Salisburgo. A fare il punto della situazione è stato l'avvocato Massimo Diana ai microfoni di Radio Marte. Questi assiste Manolas, Lozano, Mertens, Milik e Zielinski nella causa.
"Siamo in standby. Nel ciclismo si direbbe in surplace. Il clima sembra essere migliorato. La squadra si è sicuramente riconciliata con la proprietà con le ultime prestazioni positive rispetto ai mesi bui in cui questi procedimenti sono stati avviati. Ora è tutto un altro andare. Quanto ha inciso Gattuso? Sicuramente molto sui risultati, che sono la migliore medicina. La vittoria della Coppa Italia è un successo per la squadra e per la società.
Causa per danno d'immagine entro 5 anni spada di Damocle che incide sui rinnovi? Bisognerebbe distingue tra giocatori che non hanno sottoscritto contratti per i diritti d'immagine con la società e quelli che l'hanno fatto. Per quanto ne sappia, quasi tutti hanno i contratti di immagine. In caso contrario, il termine di prescrizione è 5 anni. Se invece c'è un contratto che regola tali diritti e doveri, allora il tempo è addirittura di 10 anni, un termine quasi da era geologica.
Lozano resta o va via? Io sono l'ultimo che lo sa, lui ha un agente fin troppo abile a decidere del destino dei giocatori.
Calciatori che cambiano agenti? A volte fa dispiacere. I calciatori hanno tutto il diritto di cambiare agenti, poi ovviamente esiste il dispiacere di veder andare via il giocatore, si parla di sentimenti, e non di ambito giuridico".
"Causa Roberto Insigne con i vecchi agenti? Molto semplicemente il vecchio management ha citato in giudizio Roberto per il pagamento di una penale dopo il cambio di procura, poiché la risoluzione invocata del contratto secondo loro non era corretta. Noi chiaramente ci siamo difesi e il Tribunale, abbastanza celermente, ha deciso dando ragione alle tesi difensive che abbiamo proposto, una delle quali riguardava il fatto che la penale fosse nulla perché avrebbe dovuto essere oggetto di specifica trattativa. Siccome questi requisiti non c'erano, il giudice ha rigettato la domanda degli ex agenti di Roberto. La penale c'era ma la modalità con cui è stata scritta non è stata ritenuta corretta. Nella causa di Lorenzo Insigne i procedimenti sono differenti. Uno riguarda i compensi, l'altro il risarcimento della penale".
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