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Montervino e il retroscena su Di Lorenzo: “Al Taranto lo chiamai, mi disse una cosa”

Giovanni Montuori

Le parole dell'ex calciatore del Napoli

A TuttomercatoWeb è intervenuto Francesco Montervino, ex centrocampista del Napoli, che ha parlato della squadra di Spalletti ed ha rivelato un retroscena su Di Lorenzo.

Montervino sul Napoli e su Di Lorenzo

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Le parole di Montervino: "Non sarebbe più un paradosso, ma fare voli pindarici ora sarebbe forse un errore ed un po' presuntuoso. Se ai quarti, che sono ancora da conquistare, il Napoli dovesse trovare una squadra alla portata, allora diventerebbe tutto più fattibile. Il prossimo turno sarà determinante, serve anche fortuna, ma il Napoli può dire la sua in Europa".

È rimasto sorpreso dallo 0-2 di ieri? "No, ormai non lo sono più e non dobbiamo esserlo. Il Napoli diventa una sorpresa nel momento in cui dimostra in Champions League così tanta superiorità in casa di una squadra che ha più esperienza europea di quella di Spalletti. Se gioca così si resta un po’ sorpresi, ma la squadra non è più una sorpresa assoluta".

Quanto c'è di Spalletti in questo Napoli? "Tutto perché il Napoli è questo grazie a lui. È il grande eroe di questa squadra, con cinque giocatori importanti in meno ha plasmato un gruppo, facendolo

rendere al top. Nel nostro campionato è uno dei più anziani, ma è anche il più innovativo".

Di Lorenzo sta ormai diventando un punto fermo di questo Napoli. "Sorrido se penso che nel 2015, quando ero direttore sportivo del Taranto, lo chiamai in Serie D. Mi disse che voleva fare i professionisti e, a distanza di 8 anni, mi fa enormemente piacere averci visto così bene. Sta dimostrando grandissima professionalità, è un capitano vero, tra i più forti in Europa. Gioca a tutto campo e la sua crescita è dovuta anche a Spalletti".

Quanto sarà difficile trattenere Osimhen e Kvaratskhelia in estate? "È giusto che possano essere ambiti da club europei importanti perché possono fare la differenza anche lì. Il Napoli però non ha debiti con le banche, ha un bilancio in attivo e non ha l'esigenza di cederli. Credo che non potrebbe essere sbagliato cederne uno dei due perché poi la società ha dimostrato di trovare sempre alternative migliori. Quest'anno ha mandato un messaggio alla città: 'Fidatevi, abbiamo già il sostituto che può pareggiare il loro rendimento'".