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L'ex Napoli ha parlato degli azzurri
Francesco Montervino, ex calciatore e Capitano del Napoli, è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni, in compagnia di GennaroIezzo, durante la diretta Facebook "5 minuti azzurri", condotta da SabrinaUccello e ClaudiaVivenzio. L'ex centrocampista azzurro ha parlato di diversi argomenti, spaziando dal caso dell'ammutinamento del Napoli di Ancelotti di novembre sino ai dubbi di questi giorni sulla possibile ripresa del campionato di SerieA.
"Siamo ancora ricordati da tutti come "i capitani" del Napoli, la gente si rispecchia in quei momenti di grande difficoltà come il fallimento e la successiva risalita dalla C alla A. In questi anni non è stato facile trovare qualcuno che mi somiglia, forse solo Allan, più per la cattiveria agonistica in campo che per il carattere. Mentre in panchina c'è n'è uno identico a me: Gattuso. Anzi, a dirla tutta, mi chiamavano proprio il Gattuso del Napoli. E' il giocatore al quale più mi ispiravo e più assomigliavo".
"La verità sul caso ammutinamento è uscita anche troppo. Io sono convinto che noi avremmo gestito la situazione diversamente: saremmo andati in ritiro, da persone mature. E' successo un episodio simile anche ai nostri tempi, ma ne siamo usciti più forti di prima. Credo che con il nostro carisma saremmo stati in grado di prevalere su qualche calciatore per il bene maggiore: l'amore per la maglia del Napoli. Infatti, proprio dopo quell'episodio, qualche giocatore azzurro è stato anche visto male dalla gente. Ai nostri tempi abbiamo fatto tanti ritiri, anzi a volte cercavamo di scappare dai bambini piccoli a casa! (Ride, ndr)".
"Ancelotti ha il suo modo di allenare e di gestire il gruppo, fattore che l'ha reso un grandissimo tecnico in ogni squadra che ha diretto. Carlo ha ritenuto questo gruppo più avanti di quello che realmente era. Uno come lui lascia fare ai calciatori, perché crede che quegli stessi siano abbastanza maturi da gestire certe situazioni. Con Ancelotti il Napoli ha perso una occasione più unica che rara, ovvero quella di avere una crescita internazionale di grandissima importanza. Un po' come Benitez, poteva dar vita ad un nuovo ciclo. Ma purtroppo la gente aveva ancora in testa il Napoli di Sarri, cosa che sta cercando di eliminare Gennaro Gattuso, portando risultati anche senza il tanto amato bel gioco".
SULLA POSSIBILE RIPRESA DELLA SERIE A
"Non si può non prendere una decisione, bisogna tornare a giocare assolutamente! L'indotto del calcio è pazzesco, parte del pil proviene proprio dalla Serie A e dai diversi campionati professionistici. Lo stato deve garantire sicurezza e deve trovare una soluzione. A settembre potremmo ritrovarci nella stessa situazione, dobbiamo convivere con il Coronavirus. In Europa diversi campionati hanno preso delle decisioni importanti, penso alla Germania, la Turchia, in Italia invece sono ancora dubbiosi. Abbiamo bisogno delle date. Non pensiamo solo al calcio come passione, vediamola come un'azienda: c'è troppa gente che vive economicamente di questo, non si può fermare il calcio".
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