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Attraverso Libero Quotidiano nel suo editoriale Luciano Moggi ha parlato dell'Italia e di cosa potrebbe accadere qualora la Nazionale non si qualificasse ai prossimi Mondiali. Questa sera, contro la Svezia a San Siro, la gara decisiva. Di seguito uno stralcio del suo pensiero:
"Avendo la fortuna di poter contare sul blocco difensivo juventino, poteva distribuire meglio le forze negli altri reparti evitando di giocare con due centravanti come Belotti e Immobile (marcati da difensori di pari fisicità): l’esperienza insegna che giocare con più punte non vuol dire segnare di più (magari si subiscono). Parliamo col senno di poi? Forse, ma ci sembra elementare ipotizzare quanto sarebbe stato meglio, a fianco di uno dei due, un giocatore svelto e dai piedi buoni, che sapesse saltare l’avversario creando superiorità numerica e spazi, vista della lentezza dei centrali svedesi. Come non pensare a Insigne, però nel ruolo abituale visto nel Napoli? [...] Viene così a mente la dichiarazione del presidente Tavecchio: «Sarebbe un’apocalisse se non ci dovessimo qualificare». Un’uscita dettata dalla paura di perdere il compenso dovuto ad ognuna delle 32 partecipanti (montepremi Fifa da 682 milioni di euro) oppure da quella di perdere la faccia? Secondo noi entrambe le ragioni, che ci fanno capire l’ansia del buon Carlo che, comunque, ha già precisato che non darebbe mai le dimissioni, neanche in caso di eliminazione. E noi speriamo che non ci sia bisogno di cambi traumatici perché vorrebbe significare Nazionale qualificata e Tavecchio saldo al suo posto".
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