Il giornalista di “Sky Sport”, Francesco Modugno, è intervenuto su Koulibaly e altri temi attuali in casa azzurra quest'oggi a Radio Marte. A seguire le sue principali parole.
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Modugno: “Il Napoli può seguire la strada dell’Atalanta. KK può lasciare a gennaio”
Le parole di Modugno sul Napoli e su Koulibaly
“Le prospettive per il mercato del Napoli sono due. Da un punto di vista economico il bilancio è meno 40. Visti i soldi investiti tra Olivera, Kvaratskhelia e il riscatto di Anguissa, il monte ingaggi si ridurrà di circa 50 milioni lordi. L’obiettivo della società è ridurre fino a 70/80 milioni, ed è un saldo duro per i tifosi visto che perdi un giocatore come Mertens che significa perdere la storia; la qualità e il rapporto viscerale con la società. Arriva un certo punto dove bisogna fare delle scelte, o per esigenze o per volontà, e questo è l’anno zero per il Napoli forse anche meno di quello che poteva essere. I vari Fabian e Koulibaly non so se porteranno i soldi che vuole il Napoli. Il tifoso deve vivere la sua passione di pancia, è triste sentirli parlare di numeri".
Su Spalletti
"Gli allenatori sono tutti uguali, sono gli unici che rischiano in primis se non arrivano risultati, può più o meno capire la dimensione del club però poi deve mettere la squadra in campo. Spalletti è consapevole di quello che è il progetto ed ha una sua visione di calcio, poi a quelli bravi non vuole rinunciare nessuno. Penso di poter dire che se c’è un giocatore per il quale la società ritiene opportuno andare oltre i parametri imposti quello è Koulibaly. Non è detto che se il Napoli decida di fare uno sforzo poi Koulibaly accetti. A novembre ci saranno i Mondiali e se Koulibaly lo gioca come gioca di consueto allora a gennaio arriveranno molte offerte".
Sui giovani
"Il Napoli ha tutti buoni giocatori, ma la questione è un’altra: qualche anno fa dopo un Napoli-Atalanta Gasperini dichiarò di essere uno di quegli allenatori che preferisce 18 buoni in rosa e 4/5 giovani, magari il Napoli potrebbe seguire questa politica. Il calcio ha sempre prospettive differenti, e ci possono essere momenti di emergenza dove servono i giovani”.
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