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Minacce e lesioni: sono le accuse che vengono contestate a Mario Balotelli, dinanzi al giudice di pace di Napoli Calabró, sulla scorta di una denuncia firmata da un tifoso napoletano. I fatti risalgono alla notte del 15 ottobre del 2013, subito dopo la partita pareggiata dalla Nazionale contro l'Armenia per la qualificazione ai mondiali. A Capodichino, in attesa di riapertire per Milano, l'ex attaccante rossonero avrebbe ingaggiato una lite con un tifoso che chiedeva con una certa insistenza la foto con il calciatore.
Pochi minuti fa sono stati sentiti come testi i tre giocatori Riccardo Montolivo, Ignazio Abate e Andrea Poli, ma anche il responsabile della sicurezza del Milan Filippo Ferri.
Tutti i testi ascoltati hanno negato di aver assistito a una rissa, sostenendo che c'era stato solo un diverbio tra Balotelli e il tifoso. 'Ero a pochi metri di distanza - ha spiegato Montolivo - non ho visto alcuna colluttazione'; stessa versione da parte di Poli: 'Mario era al telefono con Galiani, aveva fretta di ripartire, il tifoso parlo in napoletano ci fu forse un diverbio ma niente percosse'.
Difeso dal penalista Gianfranco Forestiero, Giorgio Mascitelli è il tifoso che sostiene di essere aggredito. Quella notte - stando agli atti - si fece refertare in ospedale. Processo rinviato a ottobre, tocca al pm Tiziana Iovine ascoltare la testimonianza di Ranocchia, ex inter che quella notte chiese un passaggio per Milano sul volo privato ai colleghi rossoneri. In aula il giudice Calabrò ha invitato le parti a un componimento bonario. Il Mattino .
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