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Arek Milik, attaccante del Napoli, ha rilasciato unintervista al portale polacco Przeglad Sportowy. Ecco quanto evidenziato: "In generale non leggo le critiche dei tifosi sui social nei miei confronti. La critica più feroce l'ho ricevuta all'Europeo 2016 dove tutta la nazionale non ha fatto bene. So che ci sono grandi aspettative su di me, ma non mi spaventa. Anzi è un motivo in più per migliorarmi e fare sempre meglio".
Sul Napoli: "Quest'anno con il Napoli tiriamo molto verso il portiere, ma accade molto spesso che per questioni di centimetri o per un ciuffo d'erba non riusciamo sempre a concretizzare quanto produciamo. Dobbiamo migliorare, in primis io, da questo punto di vista perchè in molte circostanze si perdono punti".
Sul suo momento di forma:"Devo dire che sono nel periodo migliore dopo i due infortuni. Mi è servito molto tempo per rimettermi in forma. A novembre ho giocato 2-3 partite di fila senza avere nessun problema fisico. Questo mi ha dato molta fiducia ed ho cominciato a credere di poter recuperare quanto avevo perso prima. L'anno scorso sono ritornato a marzo per essere alla fine convocato per il Mondiale. Mi sentivo bene, ma avevo la sensazione come se mi mancasse qualcosa infatti ho fatto poco minutaggio".
Sugli infortuni:"Non ci penso agli infortuni che mi hanno colpito, sembrano lontani una dozzina di anni da ora. Sono ormai ricordi che sono alle mie spalle. Ho affrontato bene i primi momenti che poi sono quelli peggiori. La prima volta che vai in campo sei ancora un po' dubbioso perchè pensi a come reagirà il ginocchio. Tornare ad alti livelli dopo gli interventi è sempre stato un mio obiettivo. Non ho più paura di niente e lo dico senza presunzione. Sento che il mio potenziale è ancora elevato, posso ancora crescere in gol e tanto altro".
A due gol da Messi su punizione in stagione:"Messi ha già segnato 5 reti su punizione? Ci sono ancora tante partite, spero di poterlo raggiungere ma Leo è di un altro pianeta. Può calciare anche da distanze più grandi rispetto a me. Stiamo parlando in un calciatore proveniente da un altro pianeta".
Su Zielinski:"Piotr non è un'ala. Può sembrarlo sulla carta. Gioca meglio dietro alla punta, assume il peso del gioco, trasporta la palla in avanti, lavora molto per la squadra. Fa molto del difensore, che può collegarsi all'azione offensiva, ma quando si trova nel mezzo, deve essere più responsabile. Continua a pensare a quello che succede alle tue spalle".
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