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Cari lettori di CalcioNapoli1926.it benvenuti nuovamente nella rubrica “THE WINNER IS”, quella che ha la scopo di decretare il “vincitore” della partita in base ad una serie di parametri molto variegati: quali l’intelligenza, la bravura, il carattere, la tecnica, l’etica ma ci sarà anche spazio, lì quando ci sarà poco da gioire, alla satira e all’ironia.
La gara contro il Salisburgo, sul Red Bull Arena fa tornare tutti i calciatori azzurri con un po' di amaro in bocca e qualche grattacapo per Carlo Ancelotti nonostante il tecnico si sia dimostrato soddisfatto e tranuillo in conferenza. Addirittura l'allenatore ha giustificato il calo mentale dei propri giocatori.
Ma è una serata che insegna tanto e che porta ad una riflessione: il Napoli senza stimoli, senza bisogni impellenti davvero non riesce a vincere? E ormai ne fanno da testimone tutte le ultime partite in Campionato, anche l'ultima contro il Sassuolo grida a gran voce una grande verità: gli azzurri non ci sono con la testa perché non c'è alcun obiettivo per cui correre.
Eppure l'Europa League è un obiettivo certo di questa stagione, l'unico rimasto. Ma il passaggio del turno era ormai semi blindato all'andata con un sontuoso 3-0, quello zero grazie ad Alex Meret che ha permesso agli azzurri di arrivare alla Red Bull Arena con una testa molto più leggera. È poi Milik a chiudere a doppia mandata la porta della qualificazione e così il Napoli cala, scende e non si vede più: tanto ormai è fatta. Mentalità molto immatura e non vincente su cui Carlo Ancelotti dovrà sicuramente lavorare per tutta la settimana.
Uno su tutti però si è evidenziato durante il match contro il Salisburgo tra ombre e note positive: DRIES MERTENS.
Il belga viene schierato all'ultimo minuto a causa di un problema muscolare di Lorenzo Insigne. Così la coppia d'attacco è composta dal numero 14 e il numero 99. Un binomio che dà sempre grandi risultati. Tra i due c'è un fraseggio continuo, un dialogo dalla distanza e dalla vicinanza. I due si trovano eccome. Eppure Ancelotti spesso preferisce mettere lo scugnizzo ma la complicità che c'è tra il belga e il polacco pare maggiore. Ciro riesce a fare movimenti perfetti ed a servire palle filtranti come pochi. Riesce sembra a dare l'imbeccata vincere, si pensi al gol dell'andata dell'1-0 di Arkadiusz su assist al bacio di Dries che lo pesca tra le linee, poi è spettacolare la finta dell'ex Ajax che se la porta su destro e batte Walke.
Dries è capace di questo, di inventare diagonali e passaggi filtranti come se d'improvviso stesse giocando a Fifa 19 e premesse Triangolo (o Y). Ciro ha una visione di gioco veramente notevole per un attaccante ma perché d'altronde è nettamente atipico per il suo ruolo, si pensi all'invenzione di Maurizio Sarri del falso nueve.
Eppure proprio a proposito di quel finto nove i tempi sembrano ormai lontani, quei 50 gol in due stagioni sembrano ormai un ricordo lontano e sbiadito. Il belga quest'anno ha segnato soltanto 11 reti, di cui 8 in Campionato e 3 in Champions League, l'attaccante segna ogni 198 minuti e se lo si confronta all'amico di reparto polacco a parità di minuti giocati (2.181 il primo, 2.139 il secondo) i gol segnati sono ben 17 reti con una frequenza di gol ogni 126 minuti.
Ma i dati ancora più impressionati risultano quando si confronta Mertens con... Mertens!
STAGIONE 2016-2017: Il belga viene reinventato come falso nueve ed esplode letteralmente con ben 34 reti di cui 28 in Serie A, 1 in Coppa Italia e 5 in Champions League. (Assist 15).
STAGIONE 2017-2018: Il belga prosegue la striscia super positiva ma con un minimo di calo realizzativo, ben 22 reti di cui 18 in Serie A, 1 in Coppa Italia, 1 nella qualificazione di Champions League e 2 nella competizione effettiva. (Assist 12).
Il calo di rendimento è sotto gli occhi con i dati ed i numeri alla mano ma il calcio non è solo numeri e ci sono tante variabili, una su tutte il cambio d'allenatore. Tra Dries e Carlo Ancelotti il dardo d'amore non è mai stato scagliato da Cupido e così tra i due è andato un po' a rilento il rapporto. Il belga è sicuramente stato messo maggiormente ai margini del progetto rispetto alla titolarità certa, fissa, indiscutibile che aveva da Maurizio Sarri. Carletto ha maggiormente avuto un feeling con Lorenzo Insigne ma nell'ultimo periodo il suo preferito è senza dubbio Arkadiusz Milik, l'attaccante che per lui rappresenta maggiormente i suoi canoni.
Ma Mertens è un talento fuori discussione eppure il suo gol nel 2019 deve ancora arrivare!
Dries infatti non segna dalla 19esima giornata di Serie A, da quel Napoli-Bologna finito 3-2, suo il gol che sancì i tre punti per gli azzurri ma si sta parlando un match giocato il 29 dicembre.
Da quel momento Mertens non ha più visto la porta, molti sono state le occasioni che ha avuto eppure si è divorato gol che, visto quanto fatto vedere, sembravano un bicchier d'acqua per il Ciro di Napoli.
Eppure è proprio nei bicchieri d'acqua che ci si perde e non ci si ritrova più.
E allora tutta Napoli chiede: Ciro dove sei? Ritorna presto perché "sta casa aspetta a te".
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