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Capuano: “Ad oggi il Napoli non è da scudetto! Addio Mertens? Qui ha fatto la storia”

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Le dichiarazioni di Eziolino Capuano a Radio Punto Nuovo

Raffaele Troiano

L'addio di Dries Mertens ha scosso e non poco tutto l'ambiente Napoli. L'addio del miglior marcatore della storia partenopea, insieme a tutte le altre perdite, ha ferito profondamente i tifosi napoletani. Sull'addio del belga e sulla situazione attuale della squadra di Luciano Spalletti, si è espresso Eziolino Capuano.

L'allenatore italiano ha infatti rilasciato delle dichiarazioni a Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show con Alessandro Montano e Giovanni Annunziata.

Capuano: "Mertens ha fatto la storia, purtroppo la riconoscenza non esiste"

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Di seguito le dichiarazioni di Eziolino Capuano a:

"Il Napoli è una squadra forte, ma al momento non mi sembra una squadra da Scudetto. Ci sono stati tanti addii importanti, tra cui quello di Koulibaly, il miglior difensore al mondo. Che sia una buona squadra, poi, è un dato inconfutabile. De Laurentiis disse ai tifosi che avrebbe voluto riportare lo Scudetto al Napoli, ma se dai via i tuoi calciatori più importanti c'è un problema. Osimhendal canto suo ha dimostrato già grande personalità: nelle sue prime interviste sta difendendo il valore del Napoli e proponendosi come un leader".

Sul possibile piazzamento tra le prime quattro per il Napoli

"Napoli tra le prime quattro? Ci può rientrare sicuramente, ma attenzione alla Roma. Ha tanti elementi importanti, oltre gli arrivi che ha messo a segno. I giallorossi mi sembrano molto competitivi. Spalletti il nuovo leader dello spogliatoio? È uno che allena da oltre 20 anni, è un uomo di grande carisma. Per essere un leader non ha bisogno degli addii importanti, anzi. Certo col suo carisma adesso potrà colmare queste assenze, i tifosi possono dormire sogni tranquilli".

Sul nuovo Napoli

"Bisogna vedere chi arriva. Se arriva Simeone con il 4-3-3 fai fatica, l'argentino non può mica arrivare per fare da semplice alternativa di Osimhen. Se arriva Deulofeu, invece, il discorso cambia. Sicuramente avendo perso Mertens e Insigne devi andare molto più in verticale per enfatizzare i pregi di Osimhen. L'atteggiamento di Osimhen come un problema? Bisogna conoscere le dinamiche interne. Durante gli allenamenti succedono tante volte episodi come questi. Alcuni allenatori fanno finta di nulla, altri invece richiamano i calciatori con personalità. Se c'erano le condizioni giuste, Spalletti ha fatto bene a mandarlo via. L'allenatore deve essere un totem, non ci vedo nulla di strano".

Sull'addio di Mertens

"La storia non la si può cancellare, quello che ha fatto a Napoli è la storia. La riconoscenza è un sentimento che non esiste, figuratevi nel mondo del calcio. Il primo Napoli senza Insigne? Quando dissi quella battuta su Mertens, la dissi perché aveva davanti un fenomeno come Insigne. Anche lui ha fatto la storia di Napoli e del Napoli. Ha dato lustro al calcio partenopeo. Poi esistono le trattative e quando i soldi entrano per lo mezzo, purtroppo, cambia tutto".