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Mertens su suo figlio: “Il nome? Sto duellando con Kat, mi sa che vincerà lei”

Mattia Fele

Napoli ha accudito Mertens come un figlio, Mertens l'ha capita come un nativo. Il binomio è di quelli da storia d'amore cinematografica. E chissà che non continui...

L'intervista di quest'oggi rilasciata al Corriere dello Sport da Dries Mertens, attaccante del Napoli, è una vera e propria dichiarazione d'amore alla squadra e alla sua città. Non che ce ne fosse bisogno - alcuni direbbero. Invece, a parere di chi scrive, Napoli è un luogo che ha bisogno di essere cullato, coccolato molto spesso da queste parole al miele, ha bisogno che sia rivangato sempre lo spirito di attaccamento e fiducia. Quello che Napoli e il belga si sono dati a vicenda non è spiegabile a parole né riassumibile all'interno di un estratto giornalistico. Di certo però leggere certe dichiarazioni avvicina i tifosi e gli addetti ai lavori a comprendere il senso profondo di questo sport.

Mertens: "Il nome di mio figlio? Non ve lo dico..."

 

Di seguito un altro estratto delle dichiarazioni dell'attaccante azzurro:

"Dal primo momento ho avvertito un’attrazione fatale per la città, per la gente. Qui ci sono da nove anni ed un quarto della mia vita: ci sono stato, e ci starò sempre bene, perché ho immediatamente avvertito affetto. Sono stato fortunato nella scelta. Non sapevo che sarei andato ad abitare a Palazzo Donn’Anna e per chi conosce quel luogo c’è poco da spiegare. Si tratta di un posto che ti prende l’anima, io al mattino mi sveglio e vedo il mare, ho un orizzonte che ti conquista, se è possibile posso salire in barca, andare ad Amalfi o a Capri, respirare, immergermi in acqua, vivere. Nella drammaticità del Covid e di questa fase dell’esistenza dell’universo ho potuto scoprire altro, ho apprezzato ancora di più quel luogo, casa mia, mi sono costruito, grazie a mia moglie, nuovi interessi, ho cominciato a cucinare, seguendo i suoi consigli".

Su suo figlio, in arrivo

"Due mesi ancora, ci siamo. Il nome? Stiamo duellando io e Kat, ho un po’ di tempo ancora per provare a convincerla, anche se ho il sospetto che alla fine vincerà lei. Però me la gioco".