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(Photo by SSC NAPOLI via Getty Images)
A Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show, è intervenuto Mauro Meluso, ex direttore sportivo del Lecce, che ha parlato dell'operato di Giuntoli e del Napoli.
Le parole di Meluso:
"Quando vincemmo al San Paolo con il Lecce neopromosso, fu una domenica bellissima. Non solo per la vittoria, ma anche perché fu una conferma di quanto facemmo sul mercato. Oggi si parla tanto di Barak, ma lui come Saponara e tanti altri sono rinati col Lecce. Peccato per il Covid ed il lockdown quell'anno, quella squadra era avviata ad una facile salvezza. Considerando poi che al Maradona ho vinto anche l'anno successivo con lo Spezia... Evidentemente Giuntoli mi odia (ride, ndr)!".
Divario tra grandi e piccole della Serie A?
"In questo campionato si è abbassato il livello tecnico, nonostante qualche ritorno e qualche acquisto importante. Il Napoli ha fatto un grande mercato. Quando Giuntoli ha preso Kim, ho scritto al mio amico Giuntoli e gli ho fatto i complimenti per il super colpo che stava per fare".
L'anno di Spalletti?
"Lui è uno di quelli che incide tanto sulla squadra. Solo Juric e Italiano incidono come fa lui sulle proprie rose".
Il lavoro di Giuntoli?
"Cristiano ha fatto un percorso eccellente, c'è poco da dire. Costruire una squadra comporta difficoltà enormi, solo la competenza ti fa agire bene. Il Napoli è in buonissime mani, lo dimostreranno i fatti. Poi a volte il calcio giudica solo attraverso i risultati, non tenendo conto di altri fattori. Ho portato il Lecce dalla C alla A, lo Spezia alla salvezza, eppure sono ancora fermo a casa. Se si venisse giudicati da più fattori, dovrei essere in una squadra di media classifica. E invece nel calcio a volte si guarda solo all'ultima parte, quella finale".
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